Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Frammenti Africani

Set 18

Sud Sudan. Una pace ancora lontana

Ad un anno di distanza dagli accordi di pace le varie fazioni in lotta stentano a concretizzare la creazione di un governo di unità nazionale e garantire la necessaria stabilità per il ritorno dei rifugiati, la ricostruzione del Paese e la ripresa economica

di Fulvio Beltrami

Gli accordi di pace tra le principali fazioni in lotta sud sudanesi: SPLA del Presidente Salva Kiir e SPLA In Opposition (SPLA-IO) di Rieck Machar, furono firmati un anno fa a Khartoum e Kampala sotto pressioni dei Presidenti Yoweri Kaguta Museveni e Omar El Bashir. Entrambe le potenze regionali hanno grossi interessi in Sud Sudan. La prima appoggia il governo di Kiir. La seconda la ribellione di Machar.

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Set 16

Sud Sudan. Una pace ancora lontana

Ad un anno di distanza dagli accordi di pace le varie fazioni in lotta stentano a concretizzare la creazione di un governo di unità nazionale e garantire la necessaria stabilità per il ritorno dei rifugiati, la ricostruzione del Paese e la ripresa economica

di Fulvio Beltrami

di Fulvio Beltrami 16 settembre 2019

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Mag 7

Africa. Mega progetto ferroviario da Cape Town al Cairo

La Cina si impegna a rinnovare la rete ferroviaria del Continente africano in previsione di lanciare l’imminente rivoluzione industriale, creando un quarto polo economico mondiale. Il progresso dell’Africa danneggia l’economia coloniale occidentale in quanto una volta la rivoluzione industriale sarà lanciata le risorse naturali serviranno per sostenerla e la penuria inizierà sui mercati occidentali. Come reagiranno Europa e Stati Uniti?

di Fulvio Beltrami

Undicimila km di binari ferroviari, 30 miliardi di dollari investiti, stazione di partenza Cape Town Sud Africa. Destinazione finale Cairo, Egitto. Questo il mega progetto di rete ferroviaria in Africa finanziato dalla cooperazione economica della Repubblica Popolare della Cina. Il progetto verrà realizzato tramite la riabilitazione dei tratti ferroviari lasciati in eredità dai colonialismi inglese e francese, costruzioni di nuovi tratti ferroviari e collegamento con quelli esistenti sul continente europeo. Diversi i tratti che riguardano l’Africa Orientale. Il primo collegherà il porto di Mombasa (Kenya) con il Rwanda e Uganda, 3,2 miliardi di dollari. Il secondo collegherà il porto di Dar el Salaam a Rwanda e Uganda, 2,7 miliardi di dollari. Entrambi i progetti collegheranno anche Juba (capitale del Sud Sudan e Bujumbura, Burundi).

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Apr 8

Le attività nocive della ENI in Congo Brazzaville

La Repubblica del Congo è considerata dal governo italiano come un paese prioritario per la politica energetica nazionale causa la presenza della multinazionale ENI, accusata dall’opposizione e società civile congolesi di sostenere la dittatura del Presidente Denis Sassou N’Guesso e di gravi danni ambientali. Accusa che oltrepassa i confini del paese africano diventando internazionale. La ENI usa in Congo metodologie di estrazione petrolifera tra le più dannose per l’ambiente e la salute umana, mentre il governo sembra ignorare le varie denunce internazionali sottoposte

di Fulvio Beltrami

La Repubblica del Congo lunedì 04 ottobre ha visto l’attacco della guerriglia Ninjas alla capitale Brazzaville in reazione del terzo mandato ottenuto lo scorso marzo dal presidente Denis Sassou N’Guesso grazie a delle frodi elettorali. Il paese africano è considerato dal governo italiano come prioritario per la politica energetica nazionale causa la presenza della multinazionale ENI, accusata dall’opposizione e società civile congolesi di sostenere la dittatura del Presidente Denis Sassou N’Guesso e di gravi danni ambientali. Accusa che oltrepassa i confini del paese africano diventando internazionale. Il Network di Fede e Giustizia Africa Europa (AEFJN) ha recentemente dichiarato che “Le attività del gigante petrolifero italiano ENI in Congo-Brazzaville sono un interessante esempio di comportamento dubbioso delle multinazionali europee che operano all’estero, in particolare nei Paesi in Via di Sviluppo” 

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Mag 20

Sud Sudan. Laboratorio della politica estera cinese

La crisi del Sud Sudan, sta rappresentando una delle maggior sfide per l’imperialismo economico di Pechino costringendo il gigante asiatico a rivedere la sua politica di non interferenza. Il Sud Sudan rappresenta il laboratorio di un radicale cambiamento della politica estera cinese

di Fulvio Beltrami

La Cina è direttamente colpita dalla prolungata crisi sud sudanese, iniziata il 15 dicembre 2013. Pechino assicura al Governo di Juba il 80% delle esportazioni di greggio, quantità considerata vitale per lo sviluppo industriale ed economico della Cina e per il sostegno finanziario del governo africano. Le esportazioni di petrolio rappresentano il 97% delle entrate sud sudanesi. Nel 2010 quotidianamente venivano esportati in Cina 384.000 barili, il 5% del totale delle importazioni di greggio del gigante asiatico.

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