Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Giu 3

Burundi. Rafforzati i legami con la Russia

Il regime HutuPower burundese dopo aver riattivato l’alleanza con la Cina ha rafforzato i legami politici ed economici con la Russia durante il forum economico internazionale di San Pietroburgo. Cina e Russia si apprestano a sostituire l’Unione Europea nel sostegno finanziario al governo illegittimo, incuranti delle violazioni di massa dei diritti umani e il rischio di genocidio. Ma il supporto russo non sembra genuino, efficace e conveniente

di Fulvio Beltrami

Giovedì 01 giugno il Vice Presidente burundese Joseph Butore ha presenziato al 21° forum economico internazionale a San Pietroburgo. La delegazione burundese ha siglato importanti accordi finanziari ed economici che permetteranno al regime di superare in parte il congelamento degli aiuti e le sanzioni economiche europee, dando una boccata d’ossigeno all’economia collassata dopo due anni di crisi sociale e politica e di isolamento internazionale.

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Gen 20

Djibouti. La prima base militare Saudita in Africa

Il governo di Djibouti firma un accordo di cooperazione con l’Arabia Saudita permettendo l’apertura della prima base militare in Africa. La monarchia saudita, con la scusa della lotta contro la pirateria nel Golfo del Aden, intende utilizzare la base militare come supporto logistico alla guerra contro lo Yemen e come base per operazioni evversive nel Continente a favore dei principali gruppi terroristici salafisti. La presenza dei soldati sauditi rappresenterà anche un ostacolo per l’espansione politica ed economica del Iran nel Continente

di Fulvio Beltrami

Il governo di Djibouti ha firmato un accordo di cooperazione con l’Arabia Saudita che permette alla monarchia medio orientale di installare la prima base militare in Africa, rivela il Financial Times. Per Riyadh l’accordo è di estrema importanza ufficialmente per proteggere la navigazione mercantile nel Golfo del Aden contro la pirateria somala nonostante che gli attacchi alle navi sono in forte calo dal 2015 causa la presenza di varie marine militari occidentali e asiatiche in protezione di questo strategico tratto marittimo che collega il mar Mediterraneo con i mercati asiatici grazie al canale di Suez.

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Giu 7

Tanzania. Unesco preferisce l’uranio ai parchi naturali

L’Unesco ha consentito alla ridefinizione dei confini del parco nazionale di Seolus per permettere a due multinazionali canadese e russa di estrarre l’uranio, nonostante che gli studi dimostrano i chiari effetti collaterali: 60 milioni di tonnellate di scorie radioattive

di Fulvio Beltrami

Il parco nazionale Selous Game Reserve, è una riserva faunistica tra le più grandi al mondo, collocata nel sud della Tanzania. Il parco nazionale è in onore del inglese Frederick Selous che muori in questa zona nel 1917 durante i combattimenti contro i tedeschi sul fronte africano. La riserva ricopre 54.600 km2 ed è priva di insediamenti umani o strutture turistiche permanente per non alterare il delicato equilibrio naturale degli animali di savana come elefanti, ippopotami, cani selvaggi africani, buffali e coccodrilli.

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