Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Ago 13

Malawi. Fino all’ultima foglia di tabacco

Il Malawi è uno dei principali produttori mondiali di tabacco fin dall’epoca coloniale. Dinnanzi alla drastica riduzione mondiale dei prezzi del prodotto grezzo e alle politiche in difesa della salute pubblica promosse dalla lobby internazionale anti fumo, il governo ha deciso di ignorare la difesa della salute dei propri cittadini promuovendo la consumazione nazionale e creando una industria del tabacco autoctona per promuovere sui mercati mondiali prodotti finiti di alta qualità. Particolarmente interessate le multinazionali del settore cinesi

di Fulvio Beltrami

Nel Malawi la coltivazione del tabacco fu introdotta dagli inglesi verso la fine dell’Ottocento, quando furono confiscati agli “indigeni” centinaia di migliaia di ettari da destinare alla coltivazione industriale destinata ai mercati europei e americani. L’altitudine, la morfologia del terreno e le condizioni climatiche presenti nel Paese associate a moderne tecniche agricole permisero agli imprenditori inglesi di immettere sul mercato internazionale un prodotto di alta qualità, paragonabile a quello di Cuba.

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