Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Frammenti Africani

Gen 13

Le dégel entre l'Ouganda et le Rwanda va-t-il débloquer la crise au Burundi?

La reprise du dialogue entre Kampala et Kigali a des répercussions directes sur le Burundi. Si le dégel se poursuit, Pierre Nkurunziza serait privé d'un allié fondamental. L'offensive finale de la rébellion burundaise pour faire tomber le sanglant régime de Nkurunziza ne peut pas être activée avant que les relations entre Kampala et Kigali ne se soient définitivement stabilisées

di Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami 13 Janvier 2020

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Gen 13

Il disgelo tra Uganda e Rwanda sbloccherà la crisi in Burundi?

La ripresa del dialogo tra Kampala e Kigali ha dirette ripercussioni sul Burundi. Se il disgelo dovesse continuare, Pierre Nkurunziza sarebbe privato di un fondamentale alleato. L’offensiva finale per abbattere il sanguinario regime di Nkurunziza non può essere attivata prima che le relazioni tra Kampala e Kigali si siano definitivamente stabilizzate

di Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami 13 Gennaio 2020

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Set 16

Sud Sudan. Una pace ancora lontana

Ad un anno di distanza dagli accordi di pace le varie fazioni in lotta stentano a concretizzare la creazione di un governo di unità nazionale e garantire la necessaria stabilità per il ritorno dei rifugiati, la ricostruzione del Paese e la ripresa economica

di Fulvio Beltrami

di Fulvio Beltrami 16 settembre 2019

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Set 15

Burundi: Nkurunziza e il ‘Male Burundese’

Ecco come il Prete Re ha conquistato la guida del piccolo Paese nel cuore dell’Africa

di Fulvio Beltrami

Ufficialmente la crisi che attanaglia il piccolo Paese nel cuore dell’Africa è iniziata nell’aprile 2015 quando scoppiarono proteste popolari di massa. La causa dei motti popolari fu la decisione del Presidente Pierre Nkurunziza di presentarsi ad un terzo mandato. La Costituzione ne prevedeva solo due mentre gli accordi di pace di Arusha (Tanzania) del 2000 sancivano un equilibrio di potere tra le due etnie, hutu e tutsi, e un’alternanza alla Presidenza. Gli accordi di pace firmati nel 2000 grazie alla mediazione di Stati Uniti, di Nelson Mandela e della Comunità di Sant’Egidio, mettevano fine a una guerra etnica che durava dall’ottobre 1993 quando il presidente Hutu Melchior Ndadaye fu ucciso da tre ufficiali dell’esercito sotto il controllo tutsi. 

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Set 15

Burundi: Nkurunziza et le mal burundais

Voici comment le prêtre- roi a conquis la direction du petit pays au cśur de l'Afrique

di Fulvio Beltrami

Officiellement, la crise qui frappe le petit pays au cœur de l'Afrique a débuté en avril 2015 lorsque des manifestations populaires de masse ont éclaté. La cause de les manifestations populaires était la décision du président Pierre Nkurunziza de se présenter pour un troisième mandat. La Constitution n'en prévoyait que deux tandis et les accords de paix d'Arusha (Tanzanie) de 2000 consacraient un rapport de forces entre les deux groupes ethniques, les Hutus et les Tutsis, ainsi qu'une alternance dans la présidence. Les accords de paix signés en 2000 grâce à la médiation des États-Unis, Nelson Mandela et la Communauté de Sant'Egidio, ont mis fin à une guerre ethnique qui durait depuis octobre 1993, date à laquelle le président Hutu Melchior Ndadaye avait été tué par trois officiers du armée sous contrôle tutsi.

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Mar 3

Uganda. Come Museveni è riuscito a vincere e domare l’opposizione

Forti dubbi sulla trasparenza del processo elettorale non impediscono il presidente Museveni ad accedere al quinto mandato mentre l’opposizione sembra neutralizzata e i sogni rivoluzionari rimandati. Reali le accuse delle frodi elettorali a favore di Museveni come reali sono i tentativi eversivi del suo rivale: Besigye. Cosa è realmente successo durante e dopo le elezioni? Retroscena inediti e rivelazioni su come il Grande Burattinaio è riuscito a domare l’opposizione impedendo un scenario burundese e a circuire ancora una volta il popolo ugandese

di Fulvio Beltrami

I risultati definitivi delle elezioni presidenziali svoltesi il 18 febbraio scorso sono stati comunicati dalla Commissione Elettorale nei tempi previsti: sabato 20 febbraio 2015. Yoweri Kaguta Museveni al potere da 29 anni e il suo partito National Revolutionary Army - NRA ottengono una netta vittoria dominando la presidenza e il parlamento in cui il NRA riconferma la maggioranza assoluta. Museveni ottiene il 60,75% mentre il suo storico rivale, l’ex Colonnello Kizza Besigye, leader del Forum per il Cambiamento Democratico – FDC si attesta al 35,61% I risultati finali sembrano sconfessare il previsioni elettorali fornite dal istituto IPSOS tre giorni prima del voto all’infuori della misera performance del ex Primo Ministro Amama Mbabazi che ottiene il 1,39% delle preferenze. I risultati del sondaggio effettuato da IPSOS prevedevano il 53% dei voti a Museveni con un margine di errore del +/- 2%. Una percentuale a rischio di secondo turno. Il sondaggio evidenziava un drammatico calo di popolarità del presidente in carica dovuto a diversi scandali del passato in cui era emerso il coinvolgimento di Museveni durante la campagna elettorale. Al contrario i risultati finali attestano al presidente una netta vittoria sinonimo di una grande popolarità.

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