Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Apr 1

Le Bellezze di Shangai conquistano l’Africa

Ai margini dei flussi migratori cinesi in Africa esiste una immigrazione sessuale. Decine di migliaia di prostitute cinesi si sono installate nel Continente per fare ottimi affari. Le Bellezze di Shangai, come vengono chiamate, esaudiscono i sogni del sesso esotico dei maschi africani della classe media disposti a spendere fortune per possedere carne asiatica. La prostituzione cinese in Africa è un fenomeno ancora poco conosciuto nelle dinamiche. Libera iniziativa o nuovo network della tratta delle schiave sessuali? L’unico dato certo è la sempre più insostenibile concorrenza con le prostitute africane che apre le porte a futuri scontri razziali

di Fulvio Beltrami

Nella psicologia maschile la donna di altre etnie è sempre stata ricoperta da miti di bellezza superiore, da innate capacità amatorie e trasformata in un oggetto di desiderio. La bellezza esotica ha una forte componente di attrazione sessuale nell’immaginario della libido maschile. Un meccanismo psicologico ben conosciuto dalla prostitute cinesi che hanno letteralmente invaso l’Africa Sub Shariana. Secondo stime approssimative dei diverse autorità migratorie vi sarebbero dalle 13.000 alle 18.500 prostitute cinesi sparse nei Paesi africani francofoni e anglofoni. Il fenomeno inizialmente era legato alla immigrazione maschile cinese. Attualmente circa un milione di cinesi lavorano in Africa, un terzo di loro risiedono permanentemente nel Paese ospitante e sono proprietari di immobili. Nel primo decennio del Duemila le prostitute cinesi immigravano nei Paesi africani dove maggiore era la presenza dei loro connazionali offrendo servizi a pagamento agli immigrati, spesso impiegati nella realizzazione di infrastrutture pubbliche. In ogni cantiere installato per costruire strade, ferrovie, porti e presso le piattaforme petrolifere le prostitute cinesi offrivano ai connazionali consolazioni e svago.

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Feb 12

L'Irlanda infrange il muro di silenzio sulle schiave africane in Europa

Irlanda del Nord, una ex prostituta Nigeriana vince la causa con lo Stato che aveva rifiutato il diritto di asilo politico non riconoscendola vittima del traffico di essere umani. Secondo recenti indagini l’Italia è divenuta uno dei centri di smistamento Europei delle prostitute Africane. Due giornaliste nigeriane e un rapporto dell’Ambasciata Americana a Roma rivelano pesanti responsabilità delle autorità italiane

di Fulvio Beltrami

Belfast, Nord Irlanda, Marzo 2001. Rebecca (nome inventato per proteggere l'identità della vittima) giunge presso la sede di Alliance Party (un partito-associazione fondato nel 1970 con l’obiettivo di migliorare la situazione sociale ed economica delle comunità Irlandesi e immigrate) denunciando di essere vittima del traffico di esseri umani internazionale.

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