Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.
Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Giu 24
di Fulvio Beltrami
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Mombasa è una tra le più importanti città costiere del Kenya essendo il principale porto regionale. Le merci arrivate presso il suo porto vengono smistate in tutta l’Africa Orientale e assicurando un vitale sbocco sul mare per paesi come Burundi, Rwanda, Uganda ed est del Congo. Divenuta tristemente famosa per ospitare dal 2012 cellule terroristiche collegate al gruppo islamico somala Al-Shabaab, colpevole dell’ondata di terrorismo che ha colpito il paese dal 21 settembre 2013 con l’attacco al centro commerciale Westgate a Nairobi, Mombasa rischia di essere la prima città africana sommersa dalle acque dell’oceano. A lanciare l’allarme è lo studio condotto dall'Istituto Governativo per il Cambiamento Climatico (IPCC), venti anni Mombasa sarà sommersa dall’oceano assieme ad altre città costiere del Kenya a causa del costante aumento del livello delle acque dovuto al cambiamento climatico provocato dai gas serra.
In alcune località turistiche come Watamu e Ngomeni vi sono evidenti segni che evidenziano la progressiva penetrazione dell’oceano nella costa attraverso una vasta invasione dell’acqua salata, secondo gli studi condotti dal professore Judy Wakhungu, segretario del ministero dell’ambiente resi pubblici durante la giornata mondiale per l’ambiente, celebrata il 5 giugno scorso. “Gli studi effettuati dimostrano che Mombasa è destinata ad essere sommersa dalle acque dell’oceano entro 20 anni se non verranno attuate misure di contenimento. Le acque salate hanno già invaso estese aree costiere contemporaneamente ad una drastica diminuzione delle piogge che sta creando serie difficoltà nella produzione di energia idroelettrica e di prodotti agricoli.” Avverte il professore Wakhungu. Anche la famosa città araba di Lamu sarebbe destinata a seguire la stessa sorte. Le prove più evidenti si trovano presso il villaggio di Ngomeni dove le acque dell’oceano hanno già eroso 300 metri di costa.
Gli effetti a medio termine colpiranno duramente l’agricoltura causando drastiche diminuzioni della produzione di cereali, tè e caffè e diminuendo i pascoli per il bestiame. Il rischio di vedere Mombasa o Lamu sommerse dall’oceano è originato dal problema planetario dell’aumento delle emissioni di carbone creato dalle attività umane che sta generando un aumento delle temperature dovuto all’effetto serra. Pur essendo vitali misure di contenimento a livello internazionale tramite la diminuzione delle emissioni di carbone assicurate da un progressivo aumento dell’utilizzo delle fonti energetiche alternative, secondo l’autorevole istituto keniota, il governo può attuare delle misure di protezione delle sue città costiere già all’attenzione degli studiosi e tecnici di città costiere europee che corrono l’identico rischio, come Venezia.
Il governo ha promesso di stanziare i fondi necessari per promuovere i studi di contenimento coinvolgendo esperti europei e americani. Una priorità per non mettere a rischio gli investimenti di ampliamento del porto regionale di Mombasa, di costruzione del secondo porto regionale a Lamu e le attività estrattive petrolifere dei giacimenti costieri recentemente scoperti nella costa e nella Contea del Turkana.
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