Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.
Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Feb 20
di Fulvio Beltrami
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La visita in Rwanda del Ministro tanzaniano degli Affari Esteri Augustine Mahiga ha regalato alla cronaca un imprevedibile colpo di scena: l’alleanza tra i due Paesi fino ad ora nemici. Pur essendo entrambi membri della East African Community (la comunità economica dell’Africa Orientale) di cui la Tanzania è membro fondatore assieme al Kenya e alla Uganda, fin dai tempi del presidente Julius Nyarere i due Paesi sono stati in permanente stato di conflitto politico - militare. L’ideologia del partito al potere dall’indipendenza della Tanzania: il Chama Cha Mapinduzi – CCM (Partito della Rivoluzione) si è sempre basata sul mito della cultura bantu e sul socialismo agreste identificando le popolazioni nilotiche dei Paesi vicini (Eritrea, Etiopia, Ruanda, Uganda) come ostili. Anche dopo il passaggio al libero mercato avvenuto negli anni Novanta il CCM ha continuato a proporre l’ideologia della cultura bantu riconfermando il sostegno alla ideologia nazista della superiorità razziale HutuPower.
Negli anni Settanta e Ottanta Julius Nyarere è stato uno dei principali alleati del dittatore ugandese Milton Obote. Ha ordinato all’esercito di invadere l’Uganda abbattendo il regime di Idi Amin Dada per ristabilire la dittatura di Obote. Ha tentato (invano) di difendere Obote durante la vittoriosa guerra di liberazione condotta dal National Revolutionary Army – NRA guidato da Yoweri Museveni attuale presidente dell’Uganda appartenente alla tribù Banyangole (etnia nilotica). Nello stesso periodo ha sostenuto il regime HutuPower ruandese di Juvenal Habirymana. Un sostegno che fu confermato anche durante il genocidio nel 1994. Alla disfatta delle forze genocidarie la Tanzania si è dimostrata ostile al nuovo governo del Fronte Patriottico Ruandese - FPR guidato dal rivoluzionario marxista Paul Kagame attuale presidente del Rwanda.
Una ostilità che ha creato vari problemi di sicurezza al governo di Kigali in quanto la Tanzania ha ospitato per decenni le basi militari del gruppo terroristico Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda – FDLR assieme alla Repubblica Democratica del Congo. Le FDLR, sorte dalle ceneri dell’esercito genocidario di Habirymana da venti due anni tentano di riconquistare il Ruanda e portare a termine il genocidio dei tutsi interrotto dalla vittoria del FPR. Il governo di Dodoma (capitale della Tanzania) si è rivelato ostile anche al governo tutsi burundese del presidente Pierre Buyoya. Durante la guerra civile in Burundi (1993 – 2004) la Tanzania ha ospitato le basi militari della guerriglia estremista genocidaria CNDD-FDD ora illegalmente al potere. Durante la guerra civile Nyarere e Jakaya Kikwete, il quarto presidente della Tanzania hanno stretto amicizie personali con il dittatore burundese Pierre Nkurunziza, considerato un alleato strategico per il contenimento dell’espansionismo imperialista dei tutsi nella regione dei Grandi Laghi.
Durante la visita ufficiale il Ministro Mahiga ha dichiarato rumori infondati le accuse che il regime genocidario burundese ha lanciato al Rwanda di sostenere l’opposizione armata nel proprio paese. Una accusa ripresa da un recente rapporto ONU e dal Sotto Segretario per gli Affari Africani degli Stati Uniti. “Le accuse che il Rwanda stia armando i rifugiati per combattere contro il presidente Pierre Nkurunziza sono frutto di fantasia” ha dichiarato Mahiga ai media regionali sottolineando che la crisi burundese è causata da problematiche interne e non da presunte interferenze del vicino Rwanda. Una dichiarazione inaudita. Solo un mese fa lo stesso Ministro Mahiga si era dichiarato contrario all’invio delle truppe africane in Burundi per proteggere i civili dal genocidio in corso proposto dalla Unione Africana, offrendo un valido aiuto al regime illegale di Nkurunziza.
Le dichiarazioni di Mahiga sono state precedute da energiche operazioni militari contro le basi dei terroristi ruandesi FDLR presenti in territorio tanzaniano. Non si sono registrati scontri tra l’esercito e i terroristi in quanto questi ultimi erano in netto svantaggio numerico ed hanno preferito spostarsi nel confinante Burundi dove dal novembre 2015 controllano governo, esercito e polizia.
L’appoggio politico offerto dalla Tanzania al presidente ruandese Paul Kagame si basa sulla copertura e la negazione di un reale sostegno militare offerto da Kigali all’opposizione armata burundese. Un sostegno dettato dalla necessità di proteggere il Rwanda da una probabile futura invasione dei terroristi FDLR e dalle necessità di restaurare la democrazia in Burundi evitando una guerra etnica regionale. Il tradimento tanzaniano alla storica alleanza con l’ideologia di morte del HutuPower è il frutto più eclatante del nuovo corso imposto dal quinto presidente della Repubblica: John Magufuli eletto il 5 novembre 2015. Magufuli, pur appartenendo al partito al potere CCM, sta introducendo radicali riforme concentrate nella lotta contro la corruzione e nell’abbandono della ideologia bantu sia all’interno del suo partito che tra la società tanzaniana. L’obiettivo è quello di portare la Tanzania nel Ventunesimo secolo dopo cinquant’anni di isolamento sociale, culturale ed economico, eredità del regime socialista di Nyarere. Dal primo giorno del mandato presidenziale Magufuli ha chiarito che il modello da seguire per la Tanzania è quello ruandese: efficienza amministrativa ed economica.
Sotto precise indicazioni del presidente Magufuli, il Ministro degli Affari Esteri Mahiga ha studiato assieme al suo omologo ruandese: Madame Louise Mushikiwabo complicati accordi di cooperazione bilaterale basati su investimenti economici comuni e sullo scambio delle conoscenze tecnologiche. Una nutrita delegazione di imprenditori tanzaniani al seguito di Mahiga ha stretto importanti accordi commerciali con il governo e gli imprenditori ruandesi. Si prevede anche una collaborazione militare comune per garantire la pace e la sicurezza regionali. Mahiga ha terminato la sua visita ufficiale presenziando alle cerimonie commemorative del milione di vittime del 1994, celebrate presso il Memoriale del Genocidio a Kigali.
Il regime illegale burundese non ha al momento commentato l’inaspettata alleanza Rwanda – Tanzania, apparentemente assorbendo il duro colpo ricevuto. L’asse Kigali – Dodoma sconvolge l’attuale scenario internazionale nella regione dei Grandi Laghi aprendo scenari inediti e creando le basi per energiche azioni tese a risolvere la crisi burundese e fermare il genocidio in atto della minoranza tutsi e degli oppositori hutu al regime FDLR-CNDD.
Per approfondire il tema.
Rwanda: a rischio le operazioni di contenimento delle FDLR? L'Indro febbraio 2016
http://www.lindro.it/rwanda-a-rischio-operazioni-delle-fdlr/
Burundi – Rwanda: è guerra diplomatica. L'Indro ottobre 2015
http://www.lindro.it/burundi-rwanda-e-guerra-diplomatica/
Tanzania tra repressione e false vittorie elettorali. L'Indro ottobre 2015
http://www.lindro.it/tanzania-tra-repressione-e-false-vittorie-elettorali/
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