Congo. I Caschi Blu sotto attacco terrorista a Goma

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Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Nov 18

Congo. I Caschi Blu sotto attacco terrorista a Goma

Martedì 8 novembre 31 caschi blu ONU a Goma hanno subito un attacco terrorista non ancora rivendicato. Si tratta dell’attacco più violento e importante contro le forze di pace ONU registrato in Congo dal 1999 anno del inizio della missione di pace. Si sospetta che l’atto terrorista sia collegato con la mancata difesa dei civili da parte dei caschi blu nella provincia del Nord Kivu epicentro di una pulizia etnica contro la tribù Nande. L’attentato potrebbe essere collegato anche dal coinvolgimento della MONUSCO in un misterioso patto tra Kinshasa e Rwanda per eliminare il gruppo terroristico ruandese FLDR operativo all’est del Congo e per anni prezioso alleato militare e commerciale di Kinshasa e della MONUSCO

di Fulvio Beltrami

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Martedì 8 novembre. Goma. Capoluogo della Provincia del Nord Kivu. Est del Congo. I caschi blu della missione di pace ONU in Congo: MONUSCO, sono stati vittime di un attacco terroristico avvenuto nelle prime ore del mattino presso il quartiere Kyshero (zona orientale di Goma). Il bilancio è di 31 soldati indiani feriti tra i quali alcuni gravemente. Si registrano vittime anche tra i civili. Un lavoratore pendolare ferito e una bambina di 8 anni che si stava recando a scuola. Per la piccola allieva non vi è stato nulla da fare. È deceduta all’istante. Per l’attacco sono state utilizzate delle bombe a mano gettate contro la colonna dei caschi blu indiani intenta a fare jogging nel quartiere. L’attentato è stato confermato ai media internazionali dal responsabile della informazione pubblica MONUSCO: Bilamekaso Tchagbele.

L’attacco non è stato rivendicato. Le Nazioni Unite hanno chiesto alle autorità centrali di Kinshasa e a quelle di Goma di aprire immediatamente una indagine per stabilire mandanti e esecutori materiali. Secondo informazioni pervenute all’interno della Società Civile del Nord Kivu, ma espresse a titolo personale, l’attentato potrebbe essere legato alla pulizia etnica in corso dal 2015 contro l’etnia Nande nelle città di Beni, Butembo e nel distretto di Lubero, Nord Kivu. I sospetti si concentrerebbero sui terroristi ruandesi Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda – FDLR e su estremisti Nande. La seconda pista delle indagine parte dal evidente rancore e risentimento della etnia Nande verso la MONUSCO che da un anno rifiuta categoricamente di intervenire in difesa dei civili contro gli attacchi terroristici perpetuati dalle forze terroristiche ruandesi e da milizie Mai Mai a loro alleate. L’attacco subito dai Caschi Blu potrebbe essere una vendetta attuata da estremisti Nande che accusano le Nazioni Unite di complicità con il governo congolese nel tentativo genocidario in atto contro questo gruppo etnico che emigrò in Congo dall’Uganda circa 400 anni fa.

Più consistenti sono i sospetti contro i terroristi ruandesi FDLR. A seguito di misteriosi e segreti accordi tra Congo e Rwanda il Presidente congolese Joseph Kabila dalla terza settimana di ottobre avrebbe ordinato una controffensiva militare contro i terroristi ruandesi creati nel 2000 dalla Francia, raggruppando quello che rimaneva dell’esercito del regime HutuPower di Juvenal Habyarimana e le forze genocidarie Interahamwe sconfitte dal Fronte Patriottico Ruandese guidato dall’attuale Presidente ruandese Paul Kagame dopo il genocidio avvenuto nel 1994.

Tra la fine di ottobre e le prime settimane di novembre nel distretto di Lubero e nelle località prossime alla città di Beni si registrano violenti scontri che interpongono i terroristi ruandesi FDLR e milizie locali congolesi Mai Mai alleate al potere centrale di Kinshasa. Il 27 ottobre presso la località di Rutshuru, nord est della provincia del Nord Kivu, è avvenuta la cattura del Colonnello Habyarimana Mucebo Sofuni comandante dei reparti FDLR del Nord Kivu. Mucebo è ricercato dalla giustizia internazionale per essere stato tra i principali organizzatori ed esecutori del Olocausto Africano (aprile 1994 – luglio 1994) dove perirono un milioni di cittadini ruandesi per la maggior parte appartenenti alla classe sociale tutsi. Mucebo è anche accusato di crimini contro l’umanità perpetuati contro la popolazione residente all’est del Congo.

L’arresto del Colonnello Mucebo, salutato con entusiasmo dal governo ruandese, è stato preceduto dall’arresto del numero due del Comando Supremo Militare delle FDRL: il Generale Sabimana Iraguha avvenuto il 11 agosto presso la località di Katiru, distretto di Rutshuru. Entrambi i leader terroristi sono al momento sotto custodia presso la prigione centrale di Goma in attesa di una probabile estradizione in Rwanda. Mucebo e Sabimana furono salvati dai soldati francesi nel luglio 1994 che impedirono la loro cattura da parte del movimento di liberazione nazionale di Paul Kagame e messi al sicuro nel vicino Congo (all’epoca Zaire). Mucebo e Sabimana diventarono due figure centrali del piano francese di riorganizzazione delle forze genocidarie per la riconquista del Rwanda. Piano distrutto dalla invasione di Rwanda, Uganda, Burundi e Angola nel 1996 che pose fine al regime di Mobutu Sese Seko. Mucebo e Sabimana ritornarono ad essere figure centrali per la Cellula Africana del Eliseo nel 2000 quando la Francia decise di fondare il gruppo terroristico ruandese FDLR durante la seconda guerra Pan Africana combattuta in Congo.

Negli ultimi mesi il gruppo terrorista FDLR aveva prestato mano d’opera per il piano di destabilizzazione del est del Congo ideato dal presidente Joseph Kabila come parte della strategia per ottenere il terzo mandato non sottoposto alla prova elettorale. Nel Novembre 2015 il regime di Kinshasa annunciò l’intenzione di rinviare le elezioni presidenziali previste per il novembre 2016. Nonostante le forti proteste popolari lo scorso settembre le elezioni sono state ufficialmente rinviate alla metà del 2018. Gli accordi segreti tra Kigali e Kinshasa prevederebbero l’impegno del governo congolese di eliminare il gruppo terroristico ruandese in cambio del sostegno del Presidente Paul Kagame al terzo mandato presidenziale. Sostegno ufficializzato durante il recente summit a Luanda, Angola. L’accordo prevederebbe la cooperazione dei caschi blu della MONUSCO che dal 2000 tollerano la presenza dei terroristi ruandesi all’est del Congo.

La passività militare della MONUSCO verso le FDLR con gli anni si è trasformata in una vera e propria alleanza segretamente creata nel 2012 per combattere il movimento ribelle Banyarwanda noto con il nome di Movimento 23 Marzo – M23. Il quartiere generale delle FDLR in Congo è situato a Goma, Nord Kivu dove è situato anche il quartiere generale MONUSCO per la difesa del est del Congo. Fino ad ora i leader militari FLDR ricercati per genocidio sono stati liberi di agire presso il capoluogo del Nord Kivu per coordinare le loro azioni terroristiche all’est del Congo e la loro campagna militare nel vicino Burundi in difesa del regime HutuPower del ex presidente Pierre Nkurunziza. I leader militari FDLR hanno sempre intrattenuto incontri pubblici con le forze speciali francesi di stanza a Goma con l’obiettivo di organizzare la riconquista del Rwanda e con figure militari e civili di primo piano della missione ONU MONUSCO. L’attacco ai caschi blu indiani a Goma è l’atto ostile più importante e sanguinario attuato in Congo contro le forze di pace ONU istallate nel Paese africano nel 1999. Forze che contano circa 20.000 soldati su cui gravano forti sospetti di crimini politici, militari, sessuali ed economici.

 Per approfondimenti

Luanda Summit. Kabila riceve la benedizione dell’Africa Orientale. L’Indro

http://www.lindro.it/luanda-summit-kabila-riceve-la-benedizione-dellafrica-orientale/

Congo. La MONUSCO non ferma le pulizie etniche. L’Indro

http://www.lindro.it/congo-la-monusco-non-ferma-le-pulizie-etniche/

Repubblica centrafricana si rivoltra contro l’ONU. L’Indro

http://www.lindro.it/repubblica-centrafricana-si-rivolta-contro-lonu/

Sud Sudan. ONU rifiuta di proteggere i civili e facilita i crimini di guerra L’Indro

http://www.lindro.it/onu-rifiuta-di-proteggere-i-civili-e-facilita-i-crimini-di-guerra/

Congo. Kinshasa. TELEMA. La rivolta del popolo L’Indro

http://www.lindro.it/congo-kinshasa-telema-la-rivolta-del-popolo/

 Congo. Criminali strategie di potere.

http://www.lindro.it/congo-criminali-strategie-di-potere/

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