Burundi. Furiosi scontri militare inaugurano la campagna elettorale

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Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Apr 28

Burundi. Furiosi scontri militare inaugurano la campagna elettorale

La campagna elettorale è stata inaugurata lunedi 27 aprile da intensi combattimenti tra le forze lealiste burundesi e l’esercito di liberazione RED Tabara presso la località di Bijombo, nel Sud Kivu, Congo. Il leader dell'opposizione Agathon Rwasa dato per favorito. Il regime disposto a scatenare l'inferno in caso di sconfitta. Gravi tensioni politiche e rischio di guerra civile nel bel mezzo della pandemia Covid19

di Fulvio Beltrami

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Fulvio Beltrami 27/04/2020

Lunedi 17 aprile è ufficialmente iniziata la campagna elettorale in previsione delle Presidenziali del prossimo 20 maggio. Un appuntamento vitale per la tenuta del regime CNDD-FDD che vuole e deve vincere a tutti i costi. La campagna elettorale è stata inaugurata da intensi combattimenti tra le forze lealiste burundesi e l’esercito di liberazione RED Tabara presso la località di Bijombo, nel Sud Kivu, Congo. La località è prossima ad Uvira, città frontaliera con il Burundi.

I lealisti dell’esercito burundese sono affiancati dalla milizia tutsi congolese Banyamulenge guidata dal Generale Gumino e da reparti dei terroristi hutu ruandesi FDLR. I combattimenti, durati tutta la giornata, sarebbero di una intensità inaudita, estendendosi alle località di Kuwagahura, Runywera e Kihuha. Dall’inizio dei combattimenti (05: 00 del mattino ore locali) migliaia di civili congolesi sono fuggiti per non essere vittime del fuoco incrociato.

Una seconda offensiva contro i Red Tabara si sta sviluppando presso le località di Masango, Mutetezi Kibukila, portata avanti dai miliziani del gruppo armato “Mai Mai Mutetezi” che collaborano con il regime di Nkurunziza sotto forma di mercenari.

Secondo le prime informazioni l’esercito di liberazione burundese avrebbe subito significative perdite durante i due attacchi lanciati in contemporanea. L’esercito congolese (FARDC) non è intervenuto nonostante lo sconfinamento illegale delle forze armate burundesi e la presenza dei terroristi FDLR con cui la FARDC è in guerra dal giugno 2019. Anche le unità dell’esercito ruandesi presenti in Congo non sono intervenute.

Strana coincidenza il comunicato stampa rilasciato in video conferenza dal Presidente ruandese Paul Kagame dove si dichiara che l’esercito ruandese non è presente in Congo. Una dichiarazione riportata da Voice of America. Una dichiarazione sconcertante visto che ci sono ampie prove della presenza dell’esercito ruandese in Congo e della partecipazione a numerosi scontri contro i terroristi FDLR al fianco dell’esercito congolese. L’ultimo di questi avvenuto lo scorso 17 aprile a Tongo, Nord Kivu, dove è stata fermata l’invazione del Ruanda da parte delle FDLR – ed esercito burundese. La battaglia Tongo (Nord Kivu, Congo) ha fatto fallire i piani di invasione. I reparti congiunti congolese e ruandese hanno ucciso 100 terroristi FDLR. La presenza dei soldati ruandesi in Congo è regolata da accordi bilaterali di cooperazione militare stipulati nel marzo 2019 tra Kinshasa e Kigali.

La dichiarazione a sorpresa del Presidente ruandese è stata preceduta da un lungo colloquio telefonico con il Presidente americano Donald Trump avvenuta il 26 aprile. Secondo i comunicati ufficiali i due Capi di Stato avrebbero parlato delle buone relazioni tra i due Paesi e del sostegno americano al Ruanda per combattere la pandemia Covid19. Non si alcuna notizia se durante il colloquio telefonico è stato toccato l’argomento Burundi ma la tempistica può fare sorgere dei dubbi assieme al dato di fatto che l’Amministrazione Trump è notoriamente avversa al regime di Gitega. Perché il Presidente Kagame ha fatto una tale dichiarazione facile da smentire in contemporanea all’offensiva burundese in Congo?

Questa offensiva è la seconda attuata dal regime razial nazista di Pierre Nkurunziza dopo quella avvenuta il 23 aprile che ha coinvolto le stesse aeree in cui si sono svolti i combattimenti di lunedì. Il 23 aprile è stata tentata anche un’offensiva ai reparti del RED Tabara che controllano i territori nord del Burundi: zona della foresta della Kibira.

Le varie offensive lanciate dal regime burundese dal 17 al 27 aprile sarebbero state decise dopo che ‘traditori’ hanno informato il Governo di Gitega di una imminente offensiva delle forze di liberazione prevista per lunedì 27 aprile. Il dittatore Nkurunziza, esperto Signore della Guerra, con queste offensive avrebbe avuto l’obiettivo di spostare il teatro di guerra in Congo e di indebolire le unità di RED Tabara e FOREBU presenti al nord del Paese.

A conferma di questi “rumori” giunge un comunicato stampa dei RED Tabara firmato dal Capitano Augustin Ngenzi che è stato inviato ai principali media africani e occidentali. Nel comunicato i RED Tabara denunciano i crimini del governo, da loro definito “fascista” e fanno chiaramente comprendere di essere sul punto di lanciare una offensiva per liberare il Paese. Offensiva che è stata ora bloccata spostando il teatro del conflitto dal Burundi all’est del Congo.

Il porta parola dei RED Tabara nella tarda serata di lunedì 27 aprile ha informato che i combattimenti nel distretto di Uvira (Sud Kivu, Congo) sono terminati. Secondo il porta parola gli aggressori avrebbero subito pesanti perdite, ammettendo però di essere stati costretti a ripiegare su postazioni collinare lontane dalla frontiera con il Burundi. Da parte del governo di Gitega nessun commento, fedeli alla nuova tattica della guerra fantasma non dichiarata ma reale e sanguinaria.

Di fatto l’offensiva ribelle prevista per il primo giorno della campagna elettorale sembra essere rimandata a causa del pronto intervento militare del regime CNDD-FDD e dei suo alleati FDLR e mercenari congolesi. Ora RED Tabara e FOREBU devono riorganizzarsi. Le loro unità stazionate al nord del Burundi non sono entrate in azione per timore di essere annientate. Solo un conflitto su due fronti contemporanei (est del Congo, nord del Burundi) ha un senso a livello militare.

Nonostante il rinvio della guerra di liberazione la tensione nel Paese rimane alta. Il CNDD deve vincere a tutti i costi le elezioni. Per farlo intimidisce e terrorizza la popolazione a cui è negata anche la protezione sanitaria da Covid19. Il regime non intende dichiarare lo stato di emergenza sanitaria per poter fare le elezioni il 20 maggio. I casi accertati di Coronavirus sono già 11.

Domenica 26 aprile una terribile manifestazione della milizia paramilitare Imbonerakure è avvenuta a Cibitoke Rugombo. Centinaia di miliziani drogati e alcolizzati hanno sfilato per le strade lanciando minacce di morte a chiunque avrebbe votato per Agathon Rwasa, il principale oppositore al Generale Evariste Ndayishimiye. lunedì si è tenuto il primo comizio elettorale del CNDD presso il comune di Bugendana, provincia di Gitega (centro del Burundi). Secondo il partito vi avrebbero partecipato oltre 80 mila persone. Secondo osservatori indipendenti la cifra reale si dovrebbe aggirare sui 30.000.

Al contrario un vero e proprio plebiscito si è verificato a favore dell’oppositore Agathon Rwasa a Ngozi, città natale di Nkurunziza e feudo degli HutuPower del CNDD-FDD. Questo plebiscito confermerebbe che la maggioranza della popolazione vuole farla finita con il CNDD-FDD e favorire Rwasa. Secondo fonti riservata il principale candidato dell’opposizione è il favorito alle presidenziali del prossimo maggio. Sempre secondo queste fonti, in caso di vittoria del “Petit Evariste” ottenibile solo tramite frodi elettorali, Rwasa avrebbe già un piano per far scattare la rivolta sociale. Questo mese sarà cruciale per il futuro politico del Burundi ma anche per la salute dei suoi cittadini. Tutti questi raduni politici iper affollati rappresentano la miglior opportunità per la diffusione del virus.  

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