Bambini adottati in Congo. Lettera aperta all’Ambasciatore Pio Mariani

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Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Mag 30

Bambini adottati in Congo. Lettera aperta all’Ambasciatore Pio Mariani

Il Premier Matteo Renzi ha dimostrato che le promesse si possono tramutare in fatti. I bambini congolesi adottati sono arrivati finalmente in Italia. Ma qualcosa non quadra. Fino a poche settimane fa il Governo congolese era irremovibile. Cosa è successo? Lo abbiamo chiesto all’Ambasciatore Italiano a Kinshasa Pio Mariani

di Fulvio Beltrami

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Egregio Ambasciatore Pio Mariani,

Mi rivolgo a Lei in merito alla vicenda delle adozioni di bambini italiani da parte di coppie italiane, oggetto di un duro contenzioso tra l’Italia e la Repubblica Democratica del Congo fin dal settembre 2013. Un contenzioso che l’ha costretta ad essere in prima linea a Kinshasa. Mercoledì 29 maggio 2014 all'aeroporto di Ciampino sono arrivati i 31 bimbi congolesi, per la gioia e il sollievo dei genitori adottivi. Un bel successo politico per il nostro Premier Matteo Renzi che, in questa occasione, ha dimostrato che le promesse si tramutano in fatti.

Allontaniamoci un istante dalla fastidiosa luce dei riflettori dei media sempre golosi di gustose notizie provenienti da paesi esotici soprattutto se in esse vi sono inseriti drammi personali che riguardano nostri connazionali. Ho seguito la vicenda dall’Uganda fin dal settembre 2013 ricevendo notizie ed informazioni da fonti congolesi autorevoli. La posizione del governo congolese in tutti questi mesi non è mai cambiata. Le adozioni, non solo da parte di coppie italiane ma anche di coppie americane, francesi, canadesi e belghe, erano state bloccate in quanto su di esse gravavano forti sospetti di irregolarità.

Di quali irregolarità parla il governo congolese? La risposta ci proviene dall’ultimo rapporto Unicef sulla protezione dell’infanzia nella Repubblica Democratica del Congo. Le adozioni internazionali sono oggetto di un immenso business malavitoso che coinvolge anche autorità governative e di immigrazione, secondo il rapporto. Il 90% dei bambini adottati sono fatti passare come orfani ma in realtà i loro genitori sono vivi e vegeti. Si parla di compravendita di bambini acquistati dalle famiglie povere di questo martoriato paese in guerra civile perenne. Qualche centinaio di dollari e l’affare è fatto. Sulla base di questo rapporto è comprensibile e condivisibile la scelta del governo di Kinshasa di bloccare le adozioni in corso e di far luce su eventuali irregolarità. Questo è un sacrosanto diritto esercitato da un paese sovrano. Nel 2012 la Russia bloccò le adozioni internazionali per le stesse ragioni.

Entrambi conosciamo le complicate dinamiche della Regione dei Grandi Laghi, quindi poco plausibile è la teoria che la situazione si sia sbloccata in così breve tempo. Dal twitter di Renzi all’arrivo dell’aereo a Ciampino sono passati pochi giorni. Questo sta ad indicare che il Premier era già a conoscenza degli accordi presi con il governo congolese ed ha sfruttato queste conoscenze per creare un effetto mediatico a suo favore.

È qui che giunge il momento di porle, cortesemente, la fatidica domanda: come ha fatto l'Italia a cambiare idea al governo congolese non solo per quanto riguarda il caso italiano ma anche per quello delle coppie adottive del Belgio?

Una sua spiegazione in merito, se possibile, chiarirebbe il mistero e interromperebbe il noioso e inutile ciclo di speculazioni giornalistiche. In attesa di poter ricevere e pubblicare la sua gradita versione dei fatti, colgo l’occasione di porgere a Lei e a tutti i suoi colleghi dell’Ambasciata a Kinshasa cordiali saluti.

Fulvio Beltrami

Giornalista Freelance.

Kampala, Uganda.

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