Uganda. Un uomo risuscita a cinque mesi dalla morte

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Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Giu 26

Uganda. Un uomo risuscita a cinque mesi dalla morte

Una disputa su terreni agricoli come tante in Uganda finisce in tragedia con l’omicidio di uno dei contendenti. Dopo cinque mesi dalla morte il colpo discena. La vittima è risuscitata. La popolazione invoca riti vudu e afferma che si tratti di un evidente caso di Zombie. Tra credenze popolari e verità

di Fulvio Beltrami

uganda, conflitti terrieri, zombie, magia nera, superstizione

Simon Gimungunyi, un contadino del villaggio di Zeugula, sotto contea di Kapchorwa, è deceduto il 22 gennaio 2014. Il suo corpo semi carbonizzato fu ritrovato dalla polizia. Simon era coinvolto in una disputa relativa alla compravendita di un terreno. I venditori lo avevano accusato di non aver pagato il saldo del montante convenuto. L'identità del corpo ritrovato fu attribuita a Simon per via di alcuni oggetti personali ritrovati sul cadavere. Immediatamente dopo la scoperta del corpo e l’annuncio dell’assassinio di Simon, una folla inferocita aveva attaccato il responsabile del distretto di Kabeywa: Wilson Walenda, con l’intenzione di ucciderlo. Salvato in extremis dalla polizia, Walenda è stato arrestato assieme ad altre tre persone con l’accusa di omicidio. Walenda e soci erano i venditori della terra e parte in causa del litigio con Simon, quindi primi sospettati. La prima udienza del loro processo è stata fissata per il 4 luglio 2014.

A questa drammatica disputa sul terreno si è aggiunto un mistero. Simon è resuscitato il 21 giugno scorso, quando alcuni testimoni lo hanno visto in una cittadina vicina. La polizia, subito informata, è riuscita a rintracciarlo portandolo in caserma per interrogarlo. Tra la popolazione si è subito diffusa la notizia e la maggioranza degli abitanti è convinta che si tratti di un caso di magia nera legata a riti Vudu. Simon sarebbe uno zombie. Altri invocano un miracolo divino. Il villaggio di Simon è divenuto meta di pellegrinaggi.

Simon Gimungunyi non è uno zombie. Non c’è nessuna magia nera o intervento divino”, assicura Jeremiah Musumba, il capo della stazione di polizia di Kapchorwa. “Gimungunyi ci ha spiegato di non essere mai stato aggredito da nessuno ma di essersi recato a visitare suo padre nella città di Kasaga, in Kenya, proprio il giorno del ritrovamento del cadavere. Gimigunyi non ha commesso nessun crimine, quindi non è arrestato. Lo stiamo ospitando nella stazione di polizia per accertarsi che le famiglie dei sospetti arrestati non tentino di linciarlo al suo ritorno a casa”. Teoricamente i sospettati di omicidio dovrebbero essere rilasciati ma esiste ancora il problema di conoscere l'identità del corpo semi carbonizzato ritrovato lo scorso gennaio.

Compito reso difficile in quanto in Uganda non esistono laboratori attrezzati per l’esame del Dna, costringendo la polizia ad attuare i vecchi metodi investigativi. Simon Gimungunyi, potrebbe essere sospettato di aver architettato la sua falsa morte per far condannare i rivali e risolvere facilmente la disputa sul terreno. Una possibilità che la polizia non esclude, pur dichiarando che il rilascio di Simon è imminente. L’episodio rivela la problematica nazionale sulle proprietà terriere, la maggioranza di esse non registrate al catasto. Nonostante le spiegazioni fornite dalla polizia la gente del luogo continua a credere che Simon sia uno zombie. Difficile sarà la re-inserzione presso la sua comunità dopo una “innocente” (forse) visita al padre.

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