Nigeria, terra di giovani inventori

Frammenti Africani

Frammenti Africani è un resoconto giornalistico di tematiche complesse del Continente Africano, futuro epicentro economico mondiale, dove coesistono potenze economiche e militari, crescita economica a due cifre, guerre, colpi di stato, masse di giovani disoccupati e una borghesia in piena crescita.
Un mosaico di situazioni contraddittorie documentate da testimonianze di prima mano e accuratamente analizzate per offrire un'informazione approfondita sulla politica, economia e scoperte scientifiche di un mondo in evoluzione pieno di paradossi.

Fulvio Beltrami

Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.

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Lug 29

Nigeria, terra di giovani inventori

Nigeria, il più popolato paese africano e prima potenza economica del continente non è solo il paese dei mille contrasti e del terrorismo di Boko Haram. È anche il paese di inventori come dimostrano le strabilianti invenzioni di questi giovani studenti e disoccupati. Invenzioni che hanno attratto l’interesse degli imprenditori

di Fulvio Beltrami

nigeria, invenzioni, giovani

Delle teenager nigeriane: Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin (14 anni) e Bello Eniola (15 anni) hanno presentato al fiera delle invenzioni Maker Faire Africa, tenutasi a Lagos nel... il primo combustibile per generatori estratto dall’urina. Come dimostra il sito makerfaireafrica l’urina viene trasformata in idrogeno tramite un procedimento assai semplice. Delle cellule elettrolitiche vengono immerse nell’urina per estrarre idrogeno. L’idrogeno viene fatto passare attraverso un filtro ad acqua per purificarlo e successivamente per un cilindro a gas che spinge l’idrogeno filtrato in un altro cilindro contenente borax liquido per rimuovere le impurità del gas. Borax è un minerale naturale comunemente utilizzato per produrre detergenti per lavatrici. L’idrogeno viene finalmente iniettato nel generatore per permettere il suo normale funzionamento. Visto che l’idrogeno è altamente esplosivo, le studentesse nigeriane hanno dotato di valvole di sicurezza tutti i cilindri.

L’idea di utilizzare l’urina come combustibile non è nuova. Le studentesse hanno il merito di aver prodotto la prima dimostrazione pratica e commercializzabile che ha attirato l’attenzione degli imprenditori. In Nigeria l’elettricità non è ancora diffusa su tutto il territorio nazionale e la rete elettrica non è affidabile. Quotidianamente si contano diversi black out. I generatori diventano così indispensabili per uso domestico ed industriale creando però il problema economico del consumo di carburante. L’idrogeno tratto dall’urina avrebbe costi di produzione irrisori e potrebbe essere prodotto in quantità sufficiente per soddisfare il 28% del fabbisogno di carburante nazionale attraverso una rete di micro raffinerie con procedure regolamentate e una rete di distribuzione affiancata ai distributori di benzina. La provvigione della materia prima potrebbe però rappresentare un problema, non per la mancanza di volontari, soprattutto se pagati, ma logistico. Attualmente si sta verificando se l’idrogeno possa essere estratto anche dalla urina bovina, molto più semplice da raccogliere per le mini raffinerie e che assicura maggior quantità rispetto a quella umana.

Alcuni lettori potrebbero sorridere alla notizia, pensando che in realtà la stravagante invenzione di queste teenager non possa essere realizzata su scala industriale. Gli investimenti che alcuni imprenditori nigeriani sono disposti ad iniettare nella perfezione del brevetto sembrano dimostrare il contrario, consapevoli che se le mini raffineria, punti di raccolta e di distribuzione funzionano il brevetto può essere esportato in altri paesi africani. Per chi non possiede sufficiente capitale per acquistare un gruppo domestico, restando così in balia dei capricci della rete elettrica pubblica, Salami Olupeni Samuel, un giovane disoccupato, ha creato, tramite prestito governativo per l’imprenditoria giovanile il Sam Powersystems, un’azienda specializzata nella realizzazione di invertitori di energia (power inverters) collegati a delle batterie e al sistema elettrico dell’edificio.

Senza necessitare di UPS gli invertitori di energia venduti da Sam riescono a fornire corrente automaticamente dopo l’interruzione della rete pubblica, sufficiente per far funzionare le luci, computer, ventilatori, Tv, decoder, e frigo di modeste dimensioni. Al momento la Sam Powersystem ha collaudato ed immesso sul mercato un invertitore di energia da 1,5kwa sufficiente per l’energia richiesta da una casa di medie dimensioni senza però il frigo acceso. I profitti generati dalla prime vendite vengono investiti nella ricerca per aumentare la potenza degli invertitori. Sam stringe la cinghia per ottenere maggior potenza che equivale ad allargare la propria clientela e il volume d’affari. I soldi, quelli veri, arriveranno meritati dopo i sacrifici.

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