Consigli in pillole

Benvenuti nel mio nuovo blog dedicato a tutti coloro che come me hanno tante passioni e curiosità. La mia nasce dai viaggi, dal desiderio di raccontare le mie esperienze e condividere tutto ciò che incontro durante il mio cammino. Per viaggio intendo non solo itinerari in Italia e nel mondo, non solo alberghi e ristoranti, centri benessere ma anche eventi sportivi, culturali, festival e manifestazioni. Nelle mie pagine troverete idee, curiosità, novità; farò recensioni e vi darò suggerimenti, in sostanza dei “consigli in pillole”. La pillola per la felicità è desiderare ciò che si vuole ascoltando se stessi. A volte basta veramente poco: un buon libro, un bel film, un bicchiere di vino. Ognuno potrà curiosare e cercare la sua pillola per prevenire o curare a seconda delle proprie necessità. E poi dal mondo dello spettacolo, della moda, del cinema, dello sport e del gossip interviste a uomini e donne Vip e molto altro ancora per farci sorridere e vivere con un po’ di leggerezza.

Manuela Muttini

Manuela Muttini
Sono diplomata in Lingue e laureata in Scienze politiche con indirizzo sociologico. Fin da bambina ho praticato sport a livello agonistico fino a raggiungere la serie B in ambito tennistico. Nel 2010 ho presentato al salone internazionale del libro di Torino il mio primo manoscritto dal titolo “Il principe imperfetto”, dove interpreto il variegato mondo femminile ed indago su emozioni e sentimenti. Oltre ad essere iscritta all’Ordine nazionale dei giornalisti e a collaborare con diverse testate, nel corso degli anni ho maturato un’esperienza significativa come consulente d’immagine e comunicazione di vari personaggi Vip del mondo dello spettacolo (cinema, teatro, musica, moda, sport, arte). Ho organizzato eventi e festival, convention, incentive e campagne pubblicitarie sia a livello nazionale che internazionale, occupandomi in qualità di responsabile delle pubbliche relazioni sia della progettazione che della loro supervisione.

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Consigli in pillole

Mag 18

Al via “Kisses&Guns”, il primo esperimento cinematografico mondiale per mostrare il proprio talento artistico

Presentato alla 67esima edizione del Festival di Cannes il nuovo format per un talent show globale

di Manuela Muttini

Grande successo riscosso ieri all'Italian Pavilion del Villaggio Internazionale a Cannes per la presentazione del nuovo progetto “Kisses & Guns" www. kissesandguns-movie. com, nato da l’idea originale di Luigi Forlai, produttore, filmaker, scrittore, sceneggiatore, editor e producer di varie serie Tv sia per Rai che per Mediaset (“Don Matteo 1”, “Lui & Lei”, “La Squadra 2”, “3 Rose di Eva 1&2”). Il progetto è unico ed originale nel suo genere: un vero e proprio film, in realtà è il primo vero “social movie” a livello mondiale, che permette di mettere a confronto le qualità dei registi e degli attori di tutto il mondo. L’esperimento, pur partendo dall’Italia, è in inglese ed ha come centro gravitazionale Los Angeles, in quanto la “Los Angeles Film School” riveste un ruolo primario in questa iniziativa. Rimane un programma collettivo, in quanto coinvolge pubblico e social network ma nello stesso tempo è anche molto di più: un format per un talent show globale in cui registi ed attori di tutto il mondo possono mostrare il loro talento e farsi votare sia dal pubblico che da una giuria di qualità. Il punto di partenza, oltre ad essere il punto di forza, è la storia, il copione: una gangster/love story, un mix tra "Romeo e Giulietta""Carlito's way”. Ogni regista ha la possibilità di scaricare gratuitamente dal sito www. kissesandguns-movie. com un pacchetto di produzione, composto da sceneggiatura, ripartita in 16 segmenti, ognuno con il proprio titolo, e 23 brani musicali. Il pacchetto di produzione a disposizione può essere montato, mixato, sincronizzato ma non cambiato. Personaggi, azioni ed eventi sono predeterminati, è necessario rispettare la trama ed essere totalmente fedeli alla sceneggiatura. Ogni segmento potrà essere girato da registi diversi, ognuno con il proprio stileSi può decidere di realizzare il segmento in un genere diverso: commedia, thriller, dramma, fumetto, animazione 3D, motion stop, rotoshop, o qualsiasi altro formato si ritenga più adatto alle proprie visioni personali. Sono i personaggi che fanno il film: gli attori possono cambiare da segmento a segmento, ma lo sguardo, l’età, il colore dei capelli, devono rimanere gli stessi. Se si sceglie di girare in qualsiasi altra lingua, che non sia l’inglese, il dialogo deve essere accompagnato da sottotitoli in inglese. Quello che è necessario è adattare il proprio stile alla storia, non la storia al proprio stile. è la creatività ad essere a disposizione della storia. Per avere un’idea di come apparirebbe il film potete visionare il maestro reel in homepage al sito.

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Mar 3

“La grande bellezza” incanta Hollywood come miglior film straniero

Vince l’Oscar come miglior film: “12 anni schiavo” di Steve McQueen, come miglior attore protagonista Matthew McConaughey per "Dallas Buyers Club", come miglior attrice protagonista Cate Blanchett per “Blue Jasmine”, Alfonso Cuaron per "Gravity", come miglior regia, miglior montaggio, migliore fotografia, miglior colonna sonora originale, migliori effetti visivi, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro

di Manuela Muttini

Alla 86ma edizione degli Oscar splendida vittoria dell’Italia. Dopo ben 15 anni dall’ultima conquista dell’ambita statuetta con “La vita è bella” di Roberto Benigni , “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino conquista l’Oscar. Previsioni quindi confermate per “La grande bellezza”, che dopo aver vinto Golden Globes, Efa e Bafta, viene proclamato come miglior film straniero. Paolo Sorrentino che, insieme a Toni Servillo e il produttore Nicola Giuliano, è stato chiamato sul palco da Ewan McGregor e Viola Dacis a ricevere il premio ha dichiarato, visibilmente emozionato, che quest’opera è stata il frutto dell’ispirazione di quattro grandi artisti: Fellini, Scorsese, i Talking Heads e Maradona, che gli hanno insegnato , ognuno a suo modo, cosa significhi fare grande spettacolo. Un film che ha come protagonista da una parte la bellezza, il fascino, l’incanto di Roma, dall’altra lo squallore e la tristezza di vita dei parvenu, politici, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti. Sembra quasi che quel mix di musica sacra e profana, quell’ alternanza tra musica classica e disco-dance metta in risalto questi due antipodi. Ed è in questo contesto che Jep Gambardella, il giornalista e scrittore dandy sessantacinquenne, interpretato da  Toni Servillo è una sorta di guida cinica ed ironica: “Non volevo essere semplicemente un mondano, volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire"; e ancora su questo mondo: "E' tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio, il sentimento, l'emozione e la paura, gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza e poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile". Oltre a Servillo, alcuni piccoli ruoli interpretati da grandi attori come ad esempio Carlo Verdone nel ruolo dell'uomo di spettacolo fallito, ambizioso e fragile o Sabrina Ferilli nel ruolo della spogliarellista agè, hanno contribuito alla grande bellezza di questo film. Nella lunga notte degli Oscar il premio di miglior film va a "12 Anni Schiavo" di Steve McQueen, 45enne regista britannico che dedica questo premio a tutti coloro che hanno sopportato la schiavitù e alle 21 milioni di persone che ancora ne soffrono e che ottiene per il suo film altre due statuette quella di Lupita Nyong’o come migliore attrice non protagonista e quella per la migliore sceneggiatura. L’Oscar come migliore attore protagonista viene portato a casa da Matthew McConaughey per "Dallas Buyers Club", dove interpreta il ruolo di un cowboy omofobo che si ammala di Aids e poi fa della sua malattia una ragione, prima di business, e poi di vita, premio soffiato a Leonardo D i Caprio che concorreva per “ The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese. Sempre in "Dallas Buyers Club" vince la statuetta come attore non protagonista Jared Leto.La miglior interpretazione femminile va invece a Cate Blanchett, per il film di Woody Allen “Blue Jasmine” che interpreta il ruolo di una donna nevrotica dell’ upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito. La Blanchett è l’unica tra gli attori ad avere già vinto l’Oscar nel 2004 come attrice non protagonista in “The Aviator”. Vince la miglior regia Alfonso Cuaron per "Gravity", che si aggiudica le statuette anche per effetti speciali, colonna sonora, sound editing, sound mixing, montaggio e fotografia. Frozen ha vinto per il miglior cartone animato e per la migliore canzone “Let It Go”, che ha battuto la favorita “Ordinary Love”, creata dagli U2 per il film Mandela: ”Long Walk to Freedom”. Migliori costumi e production design al “Grande Gatsby”. Il grande sconfitto della serata oltre a Leonardo di Caprio è "American Hustle"di David O. Russell nonostante le 10 nomination come "Gravity”.

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