Dagli anni Novanta i media italiani hanno subito un'involuzione sulla qualità delle notizie estere a causa delle esigenze finanziarie di tagliare i costi per i corrispondenti ed inviati nel principali Paesi e nei principali teatri di guerra.
La mancanza delle grandi firme dei Reporter Italiani ha costretto i media italiani ad affidarsi a notizie delle principali agenzie stampa internazionali che monopolizzano l'informazione standardizzandola.
Questo sistema riduce i costi ma priva il lettore di un'informazione pluralista e di analisi approfondite sui principali temi di politica ed economia mondiale.
Behind the News (dietro la notizia) intende ripristinare questo essenziale servizio destinato al lettore proponendo informazioni ed analisi inedite sui principali avvenimenti mondiali andando oltre la semplice notizia per capire le ragioni celate dietro il sipario.
Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Mag 14
di Fulvio Beltrami
Il referendum si è tenuto nonostante un appello, fatto qualche giorno prima, da parte del presidente russo Vladimir Putin affinché la consultazione fosse posticipata al fine di creare le condizioni necessarie al dialogo; l'accaduto fornisce la risposta all'accusa, ripetuta da più parti, che il movimento nell'Ucraina dell'Est sia organizzato e controllato da Mosca. I lavoratori di Dontesk e Lugansk hanno ignorato gli appelli del Cremlino e hanno ribadito i loro diritti nonostante le forti pressioni esercitate dall'esterno e sostenute dai proiettili e dai veicoli corazzati del governo di Kiev.
Mag 8
di Fulvio Beltrami
L’attuale governo non eletto sta reprimendo i propri cittadini con l’uso dell'esercito e compiendo gravi crimini contro l'umanità come è avvenuto ad Odessa. Situazioni simili ed intollerabili, sono state usate dall'Occidente come pretesto per interventi militari come in Libia. Le elezioni che si svolgeranno in un clima di guerra civile e con esito prestabilito saranno giudicate democratiche e rappresentative.
Mag 5
di Fulvio Beltrami
Le ultime dichiarazioni del presidente Barack Obama riguardo la crisi in Ucraina non lasciano spazio a interpretazioni. In caso di fallimento delle trattative a Ginevra il governo americano prenderà in esame la possibilità di imporre nuove e più radicali sanzioni contro la Russia, riporta venerdì scorso il Financial Times. La riunione tra Russia, Unione Europea, Stati Uniti e Ucraina è prevista per giovedì 8 maggio a Ginevra.
Mag 5
di Fulvio Beltrami
Un rapporto del quotidiano tedesco Biuld, pubblicato domenica 4 maggio 2014, parla di prove inconfutabili dell'aiuto offerto da Cia e Fbi al governo non eletto dell’Ucraina per combattere i separatisti russi nell'est del paese.
Mar 28
di Fulvio Beltrami
La lunga crisi Ucraina, iniziata nel dicembre 2013, ha preso un indirizzo evidentemente non previsto da Stati Uniti ed Europa. Due sono gli imbarazzanti problemi della strategia occidentale attuata nell'ex Paese Sovietico. Il primo è rappresentato dalle posizioni di prestigio nel nuovo governo ucraino occupate da esponenti di estrema destra e nazisti del partito Svoboda messo al bando dall’Unione Europea nel 2002. Il confine tra le ideologie naziste e la criminalità organizzata, spesso labile, rischia di compromettere il delicato lavoro di marketing attuato dai media occidentali per offrire una credibilità internazionale al nuovo governo. Una credibilità già compromessa all’interno del paese, non solo in Crimea ma anche nelle regioni dell'est, dove si stenta a riconoscere l'autorità di un governo non eletto da nessuno ma giunto al potere con la forza.