Dagli anni Novanta i media italiani hanno subito un'involuzione sulla qualità delle notizie estere a causa delle esigenze finanziarie di tagliare i costi per i corrispondenti ed inviati nel principali Paesi e nei principali teatri di guerra.
La mancanza delle grandi firme dei Reporter Italiani ha costretto i media italiani ad affidarsi a notizie delle principali agenzie stampa internazionali che monopolizzano l'informazione standardizzandola.
Questo sistema riduce i costi ma priva il lettore di un'informazione pluralista e di analisi approfondite sui principali temi di politica ed economia mondiale.
Behind the News (dietro la notizia) intende ripristinare questo essenziale servizio destinato al lettore proponendo informazioni ed analisi inedite sui principali avvenimenti mondiali andando oltre la semplice notizia per capire le ragioni celate dietro il sipario.
Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Mag 24
di Fulvio Beltrami
Dalla cenere della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti sono emersi come prima potenza planetaria grazie al deterrente militare di cui disponevano. Se il boom economico registrato tra il 1870 e il 1925 fu possibile grazie la conquista del West e l’industrializzazione, dallo scoppio della seconda guerra mondiale ad oggi l’economia americana si è basata sull’industria militare, esclusa la breve parentesi degli anni Sessanta e Settanta dove le industrie automobilistica e petrolifera emersero tra i fattori trainanti del successo economico a stelle e strisce. Gli Stati Uniti hanno sempre avuto la convinzione che la loro posizione di superpotenza sia dovuta alla loro capacità militare e al timore che incutono agli altri paesi attraverso la minaccia perennemente esercitata dall’esercito americano. L’ossessione delle varie amministrazioni americane è sempre stata di mantenere il primo posto mondiale di potenza militare.
Mar 28
di Fulvio Beltrami
La lunga crisi Ucraina, iniziata nel dicembre 2013, ha preso un indirizzo evidentemente non previsto da Stati Uniti ed Europa. Due sono gli imbarazzanti problemi della strategia occidentale attuata nell'ex Paese Sovietico. Il primo è rappresentato dalle posizioni di prestigio nel nuovo governo ucraino occupate da esponenti di estrema destra e nazisti del partito Svoboda messo al bando dall’Unione Europea nel 2002. Il confine tra le ideologie naziste e la criminalità organizzata, spesso labile, rischia di compromettere il delicato lavoro di marketing attuato dai media occidentali per offrire una credibilità internazionale al nuovo governo. Una credibilità già compromessa all’interno del paese, non solo in Crimea ma anche nelle regioni dell'est, dove si stenta a riconoscere l'autorità di un governo non eletto da nessuno ma giunto al potere con la forza.