Dagli anni Novanta i media italiani hanno subito un'involuzione sulla qualità delle notizie estere a causa delle esigenze finanziarie di tagliare i costi per i corrispondenti ed inviati nel principali Paesi e nei principali teatri di guerra.
La mancanza delle grandi firme dei Reporter Italiani ha costretto i media italiani ad affidarsi a notizie delle principali agenzie stampa internazionali che monopolizzano l'informazione standardizzandola.
Questo sistema riduce i costi ma priva il lettore di un'informazione pluralista e di analisi approfondite sui principali temi di politica ed economia mondiale.
Behind the News (dietro la notizia) intende ripristinare questo essenziale servizio destinato al lettore proponendo informazioni ed analisi inedite sui principali avvenimenti mondiali andando oltre la semplice notizia per capire le ragioni celate dietro il sipario.
Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Mar 31
di Fulvio Beltrami
Dinnanzi all’impasse del conflitto siriano, Washington stava preparando un machiavellico gioco per far affondare il governo di Damasco, rafforzando il gruppo terroristico di matrice sunnita: ISIL DAESH. Prendendo atto del ruolo attivo che Mosca ha deciso di giocare nella crisi, la mente più brillante della politica americana: Henry Kissinger (92 anni) si è recato agli inizi di febbraio a Mosca per incontrare di persona il presidente russo Vladimir Putin. L’obiettivo era quello di bloccare il pericoloso confronto con la potenza europea innescato dalla Amministrazione Obama. Uno scontro che apriva serie ipoteche sul futuro dell’umanità. La vecchia Sfinge, Kissinger, ha portato un vento di pace e di collaborazione diplomatica ed economica, ben accolto da Mosca. Una inversione di marchia nella politica estera americana rafforzata dagli intenti effettuati da Papa Francesco nel riavvicinare le chiese Cattolica e Ortodossa proponendo un incontro religioso, il primo dal Grande Scisma avvenuto nel 1054.
Giu 5
di Fulvio Beltrami
Il presidente Bashar Assad ha riportato una schiacciante vittoria elettorale assicurandosi l'88,7% dei voti. Gli altri due candidati alla presidenza: Hassan al-Nouri e Maher Hajjar hanno ottenuto rispettivamente il 4,3 e il 3,2%. La vittoria elettorale assicura ad Assad la legittimità politica per ricoprire la carica di presidente per altri sette anni. Un'autorità non riconosciuta da Stati Uniti e Unione Europea. Il Segretario americano di Stato John Kerry ha definito le elezioni siriane come un “great big zero”, un grande zero. L’Unione Europea considera le elezioni non genuine e rappresentative. Di diverso parere la commissione internazionale di osservazione delle elezioni composta da 30 paesi tra i quali Russia e Venezuela. Il rapporto della commissione definisce le elezioni libere, trasparenti e un ottimo strumento per la stabilità e la pace nel paese.
Mar 10
di Fulvio Beltrami
Mercoledì 5 marzo 2014. Altopiano del Golan. Ore 6. L’esercito israeliano lancia quattro missili sulle colline al-Sateh e Al-Hamidiyeh dell'altopiano del Golan, in pieno territorio siriano.
Mar 1
di Fulvio Beltrami
La comunità cristiana in Siria rappresenta il 4% della popolazione. È maggiormente concentrata nella capitale Damasco e nel nord del paese nella regione di al-Jazeera dove i cristiani Assyrian rappresentano il 30% della popolazione. Vivono per la maggior parte nella città di Qamishle, creata dagli Assyrian della Turchia e del Kurdistan iracheno che riuscirono a fuggire dal genocidio del 1915 attuato dall'Impero Ottomano e dalla milizie Curde.
Feb 21
di Fulvio Beltrami
Trecento terroristi inglesi ingaggiati nella guerra civile in Siria starebbero per rientrare in Gran Bretagna rappresentando un serio problema di sicurezza per il paese, secondo quanto affermato da un alto ufficiale dei servizi segreti di Sua Maestà al The Sunday Times, assicurando che si sta monitorando ogni cittadino che si è recato recentemente nel Medio Oriente. Nella lista dei Paesi sospettati sono stati inseriti Afghanistan e Pakistan. Lo scorso gennaio l’ufficiale di polizia Peter Fahy informò l’opinione pubblica Britannica della possibilità di arresti di massa di tutti i cittadini sospettati di ritornare dalla Siria.