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Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Feb 9
di Fulvio Beltrami
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Il virus trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti conosciuto come Zika Virus rappresenterebbe la nuova minaccia sanitaria planetaria secondo quanto affermato dal OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Nel 2013 il virus è stato rivelato a Tahiti e altre colonie minori della Polinesia Francese. Secondo le cifre ufficiali 28.000 persone sono state infettate nella regione. Nel 2014 la diffusione di Zika ha raggiunto vari paesi del Sud Pacifico: Nuova Caledonia, regioni est dell’Australia, le Isole Cook e le Isole di Pasqua. Nel 2015 il virus giunge in Brasile contagiando un milione di persone estendonsi in Colombia (600.000 casi registrati), in Cile e negli Stati Uniti. Si teme che il virus a breve giunga in Europa. Il OMS sta attrezzandosi per sostenere la battaglia contro questa nuova infezione che potrebbe estendersi su scala mondiale. La richiesta dei fondi necessari per prevenire l’olocausto è pressante. La multinazionale farmaceutica Glaxo Smith Kline ha annunciato di finanziare ricerche su un vaccino anti Zika.
Come nel caso della pandemia dell’Ebola in Africa Occidentale avvenuta tra il 2013 e il 2014, anche il Zika sembra essere un falso allarme lanciato dal OMS per favorire gli affari delle multinazionali. La pandemia di Ebola fu volontariamente gonfiata creando terrorismo mediatico a livello planetario. Milioni di persone vennero terrorizzate dalla minaccia dell’Ebola in grado, se non fermata, di distruggere l’umanità. Le indagini dell’epoca condotte da media indipendenti rivelarono complicità ed interessi finanziari tra il OMS e varie case farmaceutiche. L’epidemia di Ebola nei paesi africani quali la Liberia e la Guinea Conakry fu gestita senza applicare le tempestive tattiche di contenimento adottate in altri paesi africani tra cui l’Uganda. Una scelta inspiegabile che portò al protrarsi della infezione e alla perdita di migliaia di vite umane. Una scelta su cui grava il sospetto di una precisa volontà di mantenere in vita una mortale malattia che in condizioni di contenimento sanitario esaurisce il suo potere di contagio in poche settimane. Il Virus Ebola uccide rapidamente il corpo ospite rendendo assai improbabile un contagio di massa se l’epidemia è prontamente circoscritta. I sopravvissuti sviluppano una immunità alla malattia che è oggetto di studi da parte del corpo scientifico e sanitario ugandese e keniota ma che non attira l’interesse del corpo scientifico occidentale.
In nome del salvataggio dell’umanità da una pandemia inventata il OMS permise alle case farmaceutiche di infrangere i protocolli di sicurezza sulla sperimentazione umana di cure e vaccini. Le multinazionali farmaceutiche occidentali, tra le quali la Glaxo, poterono sperimentare farmaci contro l’Ebola su migliaia di cavie umane senza che questi farmaci fossero considerati sicuri e analizzati i loro effetti secondari. Nonostante questo regalo le multinazionali farmaceutiche non sono riuscite a dotarsi di un vaccino o di una cura efficace da vendere ai vari Paesi. Sull’Ebola cala il silenzio dopo l’annuncio al mondo scientifico di aver sperimentato con successo un vaccino creato nei laboratori di ricerca medica scientifica della Russia che hanno sottratto alle multinazionali farmaceutiche occidentali un lucroso affare.
Il Zika Virus sembra destinato a superare la bufala e i falsi allarmi relativi al pericolo Ebola. Prima di tutto il Zika non è un virus ma un parassita trasmesso dalle zanzare Aedes Aegypti con le stesse modalità del parassita della malaria. Rispetto alla malaria il parassita Zika avrebbe sintomi minori e una mortalità quasi irrisoria. I primi casi della malattia vennero studiati in Uganda nel 1947 nella foresta di Zika situata nell’area tra Kampala ed Entebbe, dove sorge l’aeroporto internazionale. In 59 anni solo cinque casi di infezione del parassita Zika sono stati registrati in Uganda. Nessuno di esso mortale.
Secondo il ricercatore del Centro di Controllo delle Malattie Infettive di Nairobi: il Dottor Kevin De Cock la malattia non avrebbe un alto grado di diffusione in quanto la zanzara Aedes Aegypti raramente punge gli esseri umani, concentrandosi su altri mammiferi. De Cock afferma che le ricerche condotte sui pazienti che hanno contrattato il parassita rivelano che il decorso della malattia è al 90% dei casi non mortale. Il parassita Zika causa sintomi di media entità quali febbre, prurito, dolori muscolari e infiammazioni agli occhi. La malattia viene curata con il riposo, l’abbondante assorbimento di liquidi per prevenire la disidratazione e medicine per mitigare i dolori come la acetaminophina. Il decorso della malattia dura una o due settimane. Di solito il corpo riesce a sviluppare facilmente gli anticorpi che lo rendono immune ad un secondo attacco del parassita.
Le affermazioni del ricercatore keniano vengono confermate dal Istituto Pasteur. Secondo le ricerche condotte dal prestigioso istituto di ricerca medica non solo il parassita Zika non rappresenterebbe un pericolo mortale ma non riuscirebbe nemmeno a sviluppare i sintomi della malattia sul 80% degli esseri umani contagiati. Il Centro di Controllo e prevenzione delle Malattia degli Stati Uniti ha categoricamente affermato che il Zika rappresenta un rischio insignificante di cui non occorre preoccuparsi. I centri di ricerca sulle malattie infettive in Kenya e Uganda affermano che la maggioranza delle popolazioni africane sono immuni dal parassita e la rapida diffusione registrata nelle Americhe sarebbe dovuta dal fatto che il corpo di quelle popolazioni non è abituato a riconoscere e combattere il parassita. Secondo i ricercatori keniani e ugandesi anche le popolazioni del nord e sud America presto reagiranno alla malattia producendo anti corpi e immunizzazioni naturali.
Nonostante queste assicurazioni scientifiche il OMS continua a presentare il Zika come un virus e come una straordinaria minaccia alla salute mondiale. Negli Stati Uniti le case farmaceutiche, in collaborazione con medici compiacenti, hanno tentato di dimostrare che il Zika possa essere trasmesso tramite rapporti sessuali con persone punte dalla “terribile” zanzara. Il collegamento tra rapporti sessuali e trasmissione del Zika non esiste essendo la malattia non virale ma creata da un parassita simile a quello della malaria. In Brasile il Ministero della Sanità, in collaborazione con il OMS, ha tentato di associare il Zika al aumento di casi mortali di microcefalia infantile. L’associazione non è stata confermata a livello scientifico. Su 270 casi di decessi infantili dovuti a microcefalia solo due sono stati associati ad infezione Zika. I ricercatori hanno constatato che molte madri dei bambini vittime di microcefalia avevano contratto il Zika nei precedenti sei mesi ma nessuna prova è stata trovata per confermare il collegamento tra i decessi di microcefalia e il Zika.
A causa della debolezza del parassita Zika, dei sintomi facilmente gestibili senza ricovero ospedaliero e la minima percentuale di decessi, la nuova emergenza sanitaria mondiale è destinata a sgonfiarsi rapidamente nonostante l’impegno terroristico informativo dei media occidentali legati alle multinazionali farmaceutiche. Tra qualche mese esse saranno costrette ad inventarsi una nuova minaccia planetaria accontentandosi per il momento di fare affari miliardari grazie alle cure contro il HIV / AIDS sempre più messe in discussione dal mondo scientifico internazionale così come il collegamento tra HIV e il AIDS o l’esistenza stessa della malattia del secolo. Adeguate misure giudiziarie e rafforzamento del codice morale interno del OMS sono ora necessari per impedire la diffusione di panico e di finte pandemie planetarie create per rafforzare i profitti e le azioni in borsa delle multinazionali farmaceutiche, ossessionate nel salvare il mondo da misteriose malattie ma non disponibili a trovare vaccini per malattie ben più comuni e mortali quali la malaria. Eppure la malaria mieta centinaia di migliaia di bambini ogni anno…
Articoli collegati sulle false pandemie mondiali.
Perché l’Ebola non può diventare una epidemia mondiale. Agosto 2014 L’Indro
http://www.lindro.it/perche-lebola-non-puo-diventare-unepidemia-mondiale/
Ebola. Vaccini sperimentali, il vero rischio. Novembre 2014 L’Indro
http://www.lindro.it/ebola-vaccini-sperimentali-il-vero-rischio-per-lumanita/
Ebola, NATO e gli interessi delle multinazionali. Novembre 2014 L’Indro
http://www.lindro.it/ebola-nato-e-gli-interessi-delle-multinazionali/
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