Tragedia di Lampedusa, la Procura. «Nessuna indagine su ritardi soccorsi»

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unico indiziato per il naufragio un tunisino 35enne

Tragedia di Lampedusa, la Procura
«Nessuna indagine su ritardi soccorsi»

Nel frattempo i superstiti, esclusi i bambini, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di immigrazione clandestina

Redazione Online

Il dolore dei sopravvisuti
Il dolore dei sopravvisuti

LAMPEDUSA | Una corona di fiori è stata lanciata a largo di Lampedusa, questa mattina, dai pescatori siciliani per rendere omaggio ai migranti morti il 3 ottobre a pochi metri dall’Isola dei Conigli. Una tragedia del mare dove hanno perso la vita centinaia di persone, per la maggior parte donne. Su 155 superstiti sono solo 4 le donne presenti, ma secondo il racconto dei minori agli operatori di «Save the Children» sul barcone ce ne erano centinaia. Il recupero dei corpi ancora incastrati nel relitto, affondato a 47 metri di profondità, è fermato dal maltempo.

RITARDO SOCCORSI, PROCURA SMENTISCE INDAGINE | Intanto, la Procura di Agrigento continua a sentire i profughi tratti in salvo e resta gravemente indiziato per il naufragio un tunisino di 35 anni accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di omicidio plurimo. «Continuiamo a raccogliere prove testimoniali e riscontri per ricostruire il quadro delle responsabilità», ha spiegato il procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo. Lo stesso ha smentito presunte indagini sui ritardi nei soccorsi, in riferimento a un esposto alla Procura militare di Napoli, annunciato da un generale dell'aeronautica in congedo. «Nessuna indagine - ha affermato il procuratore - non ne so nulla e non ci compete».

SUPERSTITI ISCRITTI NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI | Nel frattempo i superstiti del naufragio, esclusi i bambini, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di immigrazione clandestina. «É un atto dovuto, conseguenza della Bossi-Fini – ha spiegato il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale - questi naufraghi, come tutti i migranti che entrano con queste modalità nel territorio italiano, sono denunciati per immigrazione clandestina. Non potevamo fare altrimenti».

LA VISITA DELLA BOLDRINI | Il presidente della Camera, Laura Boldrini, questa mattina è andata al Centro d'accoglienza di Lampedusa per incontrare i 155 superstiti e gli oltre 900 immigrati ospiti della struttura che ne può contenere non più di 250. Ad attenderla il prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino, il sindaco Giusi Nicolini e gli operatori dell’Uhncr. Venerdì sera, al suo arrivo a Lampedusa, Boldrini ha ribadito che dopo quanto accaduto davanti alle coste, con un relitto ancora in fondo al mare pieno di corpi da recuperare, «nulla sarà come prima». bisogna riconsiderare le politiche verso i paesi di origine dei richiedenti asilo. Bisogna chiedersi perche decine di migliaia di giovani rischiano la ruolette russa nel Mediterraneo pur di fuggire dal proprio paese. «Nulla dovrà essere più come prima - ha sottolineato il presidente della Camera - bisogna riconsiderare le politiche verso i paesi di origine dei richiedenti asilo. Bisogna chiedersi perche decine di migliaia di giovani rischiano la ruolette russa nel Mediterraneo pur di fuggire dal proprio paese. Nulla dovrà essere più come prima - ha osservato ancora - perché altrimenti tutta questa solidarietà e attenzione nei confronti dei migranti non avrà senso. C'è gran bisogno di una buona politica nel nostro paese». Itanto questa sera alle 19 a una messa in ricordo delle vittime che sarà officiata nella parrocchia di San Gerlando, a Lampedusa. Subito dopo prenderà il via una fiaccolata per le vie dell'isola.

Giovedì 3 ottobre 2013

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