Redazione Online
TRAGEDIA DI LAMPEDUSA, ITALIA IN LUTTO | Bandiere a mezz’asta su tutto il territorio italiano. Il Presidente Enrico Letta, ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale per l'immane tragedia avvenuta all'alba di ieri mattina quando un barcone di migranti è naufragato a circa mezzo miglio dell'Isola dei Conigli, al largo di Lampedusa. Inoltre il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha comunicato di aver disposto che oggi sia osservato un minuto di silenzio nelle scuole di ogni ordine e grado.
IL PREMIER LETTA RINGRAZIA LA NICOLINI | È stato lo stesso il premier Letta a telefonare al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, per comunicarle la decisione presa dal Consiglio dei ministri di indire una giornata di lutto nazionale come segno di attenzione oltre che per le vittime anche per l’isola di Lampedusa. Letta ha ringraziato il primo cittadino per tutto l’impegno profuso e le ha promesso che non appena le condizioni lo consentiranno andrà personalmente sull’isola.
IL MINISTRO ALFANO RIFERISCE ALLE CAMERE | Questo pomeriggio il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, svolgerà una informativa urgente, a nome del Governo, sulla tragica vicenda del naufragio di una imbarcazione carica di migranti presso l'isola di Lampedusa. Il vicepremier ieri è stato sull’isola siciliana e in un tweet ha così commentato la scena di orrore di fronte ai suoi occhi «Ho visto 93 corpi: una scena raccapricciante che mai avrei immaginato vedere. Una scena che offende l'Occidente, l'Europa» E poi ancora: «Sono salvate oltre 150 persone. I morti fin qui sono 111, ma bilancio purtroppo non definitivo. ». E sulla telefonata a Barroso dice «Ho parlato con il presidente Barroso e ho detto che migranti non volevano venire a Lampedusa ma in Europa».
È LA STRAGE PIÙ GRAVE DAL DOPOGUERRA | Attualmente continuano le operazioni di recupero dei corpi Sono almeno 110 i corpi recuperati. I dispersi sono fra i 100 e i 300. È la strage più grave dal dopoguerra che si è verificata nel canale di Sicilia. Visto che i sopravvissuti hanno raccontato di 500 persone a bordo del barcone andato a fuoco e poi affondato e che i superstiti per ora sono 155, il rischio è che alla fine si possano contare più di 300 morti.
Giovedì 3 ottobre 2013
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