di Erre Bi
BONINO, SERVE POLITICA COMUNITARIA | Il giorno dopo la tragedia per Lampedusa è una giornata amara. Negozi chiusi e bandiere a mezz’asta in segno di lutto. Si contano i morti e il bilancio è gravissimo: 111 cadaveri. Mancano all’appello ancora 300 persone. Il ministro degli Esteri Bonino con una nota ha commentato quanto accaduto ieri, a largo dell’isola siciliana, denunciando l’assenza di: «Una politica dell'immigrazione comunitaria». «Si spera – ha scritto - che tragedie di questo tipo aprano gli occhi anche ad altri governi per fare una politica comune».
Intanto si cerca di scuotere la grande assente del Mediterraneo: L’Europa. Il senatore Vannino Chiti, Presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, insieme al Presidente della Commissione Diritti umani, Senatore Luigi Manconi, ha chiesto al Commissario europeo Cecilia Malmström, responsabile per l’immigrazione di riferire, quanto prima sulle azioni che l’Unione europea intende realizzare, ai propri confini, nell’accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo.
PDL, BASTA SOLIDARIETÀ VUOTA DI BRUXELLES | Unica voce anche per tutte le forze politiche italiane che alla solidarietà di Palazzo di Bruxelles oppongono la necessità di un’Europa più presente. Silvio Berlusconi accusa l’Ue di essere «Indifferente di fronte al dramma che l’Italia è lasciata sola ad affrontare». Mentre il Capogruppo del PdL alla Camera dei Deputati, Renato Brunetta ridefinisce i termini della questione sottolineando: «Come i nostri confini siano anche i confini europei». Da qui «Il dovere etico e politico dell’Unione di intervenire immediatamente con atti tangibili». Anche il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani chiede: «Un’iniziativa forte a livello europeo per fermare le stragi di immigrati sulle coste siciliane». Mentre il vicepresidente dei senatori del Pdl, Giuseppe Esposito fa un appello «All ministro Bonino affinché stipuli convenzioni e accordi con i Paesi di origine degli immigrati perché queste tragedie si evitano soltanto portando aiuti umanitari e democrazia verso questi popoli». Reclama «Fatti concreti» anche il deputato del Pdl Bosco: «Il governo deve andare in Europa e obbligare i burocrati di Bruxelles ad adottare misure finanziarie e operative perché cessino da subito gli sbarchi»
PD, SERVE EUROPA ATTIVA | «Basta nascondersi» è il monito del capogruppo del Partito Democratico alla Camera Roberto Speranza lanciato all’Europa: «La politica deve dare risposte e l’Italia deve chiedere all’Ue di far sentire la propria voce per assicurare ai paesi del Mediterraneo condizioni di vita accettabili». Sulla stessa linea anche Andrea Manciulli, vicepresidente della commissione Esteri della Camera: «L’Unione europea deve fare del Mediterraneo una priorità per risolvere questa drammatica realtà». Anche Epifani domanda «Un’Europa attiva e presente, capace di prospettare soluzioni e mediazioni positive e con politiche adeguate di sorveglianza». Per Giacomo Filibeck, Responsabile Esteri Pd «L'Europa deve dimostrare di esistere come soggetto politico, sia nel dare una risposta sull’emergenza dei migranti, sia nell’essere protagonista delle crisi che infiammano la sponda sud del Mediterraneo».
LEGA, BENE LEGGE BOSSI-FINI | Più duro il commento del vice segretario della Lega Nord Matteo Salvini che senza mezzi termini pretende le dimissioni del Commissario agli Affari Interni e all'Immigrazione dell'Unione Europea Malmstrom. La tragedia di Lampedusa, dice:«È conseguenza dell'atteggiamento ipocrita tenuto dall'Europa che non fa nulla per contrastare l'immigrazione clandestina». Il vice capogruppo della Lega Nord Gianluca Pini concorda con Napolitano: «L'unica strada praticabile per evitare altre tragedie legate ai viaggi della morte sia quella di ripristinare i presidi davanti alle coste del Nord Africa così come aveva fatto Roberto Maroni quando era Ministro dell'Interno» Anche Massimo Bitonci ricorda «Alla sinistra, al Governo che queste morti si potevano evitare se fosse stata seguita la politica già attuata da Roberto Maroni ministro dell'Interno attraverso gli accordi bilaterali con i Paesi d'origine».
Venerdì 4 ottobre 2013
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