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Fulvio Beltrami
Originario del Nord Italia, sposato con un'africana, da dieci anni vivo in Africa, prima a Nairobi ora a Kampala. Ho lavorato nell’ambito degli aiuti umanitari in vari paesi dell'Africa e dell'Asia.
Da qualche anno ho deciso di condividere la mia conoscenza della Regione dei Grandi Laghi (Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania, Burundi, ed Est del Congo RDC) scrivendo articoli sulla regione pubblicati in vari siti web di informazione, come Dillinger, FaiNotizia, African Voices. Dal 2007 ho iniziato la mia carriera professionale come reporter per l’Africa Orientale e Occidentale per L’Indro.
Le fonti delle notizie sono accuratamente scelte tra i mass media regionali, fonti dirette e testimonianze. Un'accurata ricerca dei contesti storici, culturali, sociali e politici è alla base di ogni articolo.
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Mar 12
di Fulvio Beltrami
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In un'intervista sul quotidiano italiano Corriere della Sera apparsa il 5 marzo scorso, Papa Francesco suggerisce che qualche forma di unione civile può essere tollerata dalla Chiesa Cattolica.
Il Papa, riguardo alle diverse situazioni di convivenza, focalizza la sua risposta sul riconoscimento del governo delle relazioni non matrimoniali, per esempio, quando uno dei partner necessita di cure mediche.
Questo è l’ultima dell’ondata di dichiarazioni del Vaticano riguardo il tema della omosessualità.
Non diventiamo pazzi. Francesco non è il primo Papa Pro-Gay.
Papa Francesco rinforza la dottrina classica nelle sue risposte, per esempio quando afferma che il “matrimonio deve essere tra un uomo e una donna”.
Nonostante che il Papa è sempre stato estremamente chiaro sulla sua opposizione ai matrimoni diversi da quelli tradizionali, vari media tendono ad interpretare le affermazione del Papa come pro-gay per avvicinare i milioni di liberal, gay e simpatizzanti delle unioni dello stesso sesso che vivono negli Stati Uniti.
Nella mattina del 5 marzo scorso la Cnn dichiara: “Il Papa apre le porte alle unioni dello stesso sesso”. Sotto una foto di una bandiera arcobaleno il Huffington Post intitola: “Papa Francesco suggerisce che le unioni civili gay possono essere tollerate”. Nulla di più menzognero.
La dichiarazione del Papa potrebbe facilmente essere interpretata nel senso dell'estensione dei diritti legali ad una badante che vive e ama un malato terminale. Alcune unioni civili permettono anche alle vedove che desiderano formare una nuova relazione di mantenere i benefici della sicurezza sociale e la pensione del coniuge defunto.
Per darvi un’idea di come le cose si muovono lentamente nel Vaticano, queste riflessioni rappresentano un progresso. Nel passato la Chiesa suggeriva che le vedove devono “consacrare a Dio i loro anni senza risposarsi”.
Stando attento a non dare l’impressione di approvare le unioni dello stesso sesso, il Papa suggerisce solo che il Vaticano potrebbe esaminare e valutare in certe circostanze le relazioni riconosciute dallo Stato.
Giuristi bigotti negli Stati Uniti usano logiche simili quanto devono redigere emendamenti di legge contro l’uguaglianza tra matrimonio convenzionale e matrimonio gay.
Nel 2006, basandosi sulla illegittimità dei matrimoni gay percepita da parte della popolazione, lo Stato della Virginia indisse un referendum per approvare la proibizione del riconoscimento dello status legale di tutte le coppie che basano la loro unione al di fuori del matrimonio civile o religioso. Referendum vinto.
In altre parole questi giudici della Virginia si sono assicurati di rendere illegale ogni tipo di unione civile (anche quelle attuate in altri Stati) per non correre il rischio di legittimare indirettamente le coppie gay, senza fare una legge specifica che potesse apparire omofobica.
Negando la legittimità di certe relazioni di fatto, si negano anche i diritti civili e legali associati a queste relazioni.
La Chiesa Cattolica sta usando la stessa tattica.
Quando Papa Francesco ha ribadito la sua opposizione alle adozioni delle coppie gay nel dicembre 2013, il collega Mark Jospeh Stern, sottolineò qualche teoria per spiegare perché tante persone salutano il Papa come un eroe progressista.
Stern suggerì che il cattolici liberali americani stavano facendo rivivere “la vecchia strategia della benevola accettazione”.
Il Vaticano è consapevole di questo desiderio di accettazione nutrito da molti fedeli quindi è stato costretto a nominare un Papa carismatico, furbo, adorabile e molto esperto nelle pubbliche relazioni per evitare il disastro e l’estinzione della Chiesa.
Il Vaticano necessitava di un'operazione mediatica per rifarsi il trucco sul vecchio volto rugoso che rimane identico nei secoli.
Seppur può sembrare progressista grazie ad un astuto utilizzo dei termini, il messaggio di Francesco rimane coerentemente conservatore. Il Papa è perfettamente in grado di giocare sul sentimento popolare al fine di ottenere sostegno.
Riconoscendo l’esistenza degli omosessuali e la necessità di amarli, Papa Francesco non tradisce ma rafforza le legioni di seguaci fanatici che si aggrappavano disperatamente alla loro fede durante gli anni di Papa Benedetto.
Il Papa intrattiene discussioni sulla omosessualità senza mai avallarla in alcun modo facendo credere che vi sia un'accettazione della comunità LGBTQ in futuro.
Dopo un attento esame sulle parole del Papa, queste risultano calcolate, precise e spietatamente ingannevoli.
Le famiglie gay non saranno mai legittimate agli occhi del Vaticano.
Nella Chiesa Cattolica, i gay potranno essere trattati come specie protette nei migliori dei casi, garantendo qualche diritto.
Ma attenzione: per il Vaticano i diritti dei gay non rientrano nella sfera dei diritti umani.
Titolo originale: Does Pope Francis Support Gay Civil Unions?
Articolo pubblicato sul mensile Slate il 5 marzo 2014.
http://www.slate.com/blogs/outward/2014/3/5/does_pope_francis_support_gay_civil_unions_no_no_no.html
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