Benvenuti nel mio nuovo blog dedicato a tutti coloro che come me hanno tante passioni e curiosità. La mia nasce dai viaggi, dal desiderio di raccontare le mie esperienze e condividere tutto ciò che incontro durante il mio cammino. Per viaggio intendo non solo itinerari in Italia e nel mondo, non solo alberghi e ristoranti, centri benessere ma anche eventi sportivi, culturali, festival e manifestazioni. Nelle mie pagine troverete idee, curiosità, novità; farò recensioni e vi darò suggerimenti, in sostanza dei “consigli in pillole”. La pillola per la felicità è desiderare ciò che si vuole ascoltando se stessi. A volte basta veramente poco: un buon libro, un bel film, un bicchiere di vino. Ognuno potrà curiosare e cercare la sua pillola per prevenire o curare a seconda delle proprie necessità. E poi dal mondo dello spettacolo, della moda, del cinema, dello sport e del gossip interviste a uomini e donne Vip e molto altro ancora per farci sorridere e vivere con un po’ di leggerezza.
Manuela Muttini
Sono diplomata in Lingue e laureata in Scienze politiche con indirizzo sociologico. Fin da bambina ho praticato sport a livello agonistico fino a raggiungere la serie B in ambito tennistico. Nel 2010 ho presentato al salone internazionale del libro di Torino il mio primo manoscritto dal titolo “Il principe imperfetto”, dove interpreto il variegato mondo femminile ed indago su emozioni e sentimenti. Oltre ad essere iscritta all’Ordine nazionale dei giornalisti e a collaborare con diverse testate, nel corso degli anni ho maturato un’esperienza significativa come consulente d’immagine e comunicazione di vari personaggi Vip del mondo dello spettacolo (cinema, teatro, musica, moda, sport, arte). Ho organizzato eventi e festival, convention, incentive e campagne pubblicitarie sia a livello nazionale che internazionale, occupandomi in qualità di responsabile delle pubbliche relazioni sia della progettazione che della loro supervisione.
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Apr 16
di Manuela Muttini
Lo spettacolo, in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 19 al 24 aprile 2016, è liberamente ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense "Diana Ross & The Supremes", in auge negli anni '60, grazie al team produttivo della Motown Records, e richiama in più punti la carriera di questo epocale gruppo femminile dagli inizi fino all’apice del loro successo, a metà degli anni ’60, quando i media cominciarono a parlare di loro come possibili rivali dei Beatles. Nel 1970 Diana Ross lasciò il gruppo per intraprendere la carriera da solista, mentre le Supremes continuarono fino al 1977. Si sciolsero dopo una lunga carriera di quasi vent’anni di successo. Nel maggio 1983 si riunirono in occasione di uno special televisivo per i festeggiamenti dei venticinque anni della Motown Records. Quanto alla popolarità mondiale la loro esperienza rese possibile per i futuri artisti di R&B e afroamericani di arrivare ad un grosso successo discografico. La loro fama è stata talmente smisurata che nel 1988 sono state inserite nella “Rock and Roll All of Fame” e nella “Vocal Group Hall of Fame”. Nel 1994 gli è stata assegnata una stella nella “Hollywood Walk of Fame”. "La via del successo" - come dice il regista Enzo Sanny - e’ strutturato come il classico musical americano, che mette in risalto soprattutto le caratteristiche squisitamente musicali delle tre straordinarie interpreti. Infatti, i 26 brani in programma, tra i quali Listen, Respect, Think, Proud Mary, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful, vengono riportati in chiave moderna e conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop. Brani talmente noti al pubblico, che concedono ampi spazi agli interpreti, al balletto e alla grande orchestra dal vivo in scena, permettendo loro di sfoggiare la propria incredibile bravura, e sicuramente trasmettere la contagiosa allegria trascinante del ritmo delle canzoni, lasciate rigorosamente in inglese. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti, e dai potenti mezzi illuminotecnici e audiovisivi. Un omaggio alla cultura afroamericana, che ha dimostrato al mondo intero di avere una propria identità influenzando all’epoca quasi un decennio, e che è rimasta nel cuore e nella mente di tanti.
Nov 10
di Manuela Muttini
Agidi ed Enfi Teatro presentano dal 12 novembre al 29 novembre 2015 al Teatro Manzoni Calendar Girls, il primo adattamento teatrale italiano per la regia di Cristina Pezzoli, scritto da Tim Firth e tratto dall'omonimo film con la regia di Nigel Cole della Miramax (lo stesso di L'erba di Grace e We want sex), di cui lo stesso Firth è autore insieme a Juliette Towhide e sceneggiatore. Il film cult, molto amato dal pubblico femminile, vedeva tra le protagoniste Helen Mirren, Julie Walters e Linda Bassett. Nell'adattamento teatrale viene mantenuta l'impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Angela Finocchiaro. La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne di mezza età, membre del Women's Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro, Annie, nel film interpretata da Julie Walters. Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l'idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l'aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posare senza abiti. Una commedia non facile, la cui comicità evolve da un fatto drammatico e la cui location dello shooting fotografico è la sala parrocchiale accanto alla chiesa, sede dell’associazione. L'iniziativa riscuote un tale successo da portarle alla ribalta: il calendario infatti raccoglie oltre un milione di sterline ed una straordinaria notorietà, non solo in Inghilterra ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show. L'improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste: un testo ricco che punta sulla leggerezza senza però rinunciare alla profondità dei temi che la storia contiene. Il primo allestimento di Calendar Girls in Italia; la traduzione e l’adattamento del testo originale sono stati affidati a Stefania Bertola, autrice che grazie alla sua ironia ed acutezza ha portato a termine brillantemente un lavoro non semplice: superare le difficoltà che pone il passaggio dalla drammaturgia inglese alla sua versione italiana. Questione di tempi e codici comici che non sempre coincidono. Lavoro ancor più indispensabile considerata un eccellente cast a partire da un’inedita Angela Finocchiaro impegnata a dar corpo e voce a Chris, una provocatoria femmina alfa di provincia, seppellita in un modesto negozio di fiorista, ma con smanie di protagonismo e slanci di generosità; Annie, casalinga a tinte pastello che rinasce alla vita dopo la vedovanza, interpretata da Laura Curino, affiancata da un gruppo di attrici estrose e ardite Girls tra cui Ariella Reggio (Jessie), Carlina Torta (Ruth), Corinna Lo Castro (Celia) e Matilde Facheris (Cora), la musicista che fa risuonare con il suo pianoforte e il suo canto le mura della sala parrocchiale di musiche di chiesa virate in rythm and blues e rock sfrenati. A completare il cast Elsa Bossi, direttrice bacchettona dell’associazione e Titino Carrara, John, malato terminale che riesce sempre a scherzare su di sé e a sorridere fino alla fine, Marco Brinzi, il barelliere goffo che si trasforma in un fotografo di genio, e la smagliante Noemi Parroni impegnata virtuosisticamente con un poker di personaggi: la conferenziera noiosa, la nobildonna liftata, la giornalista col raffreddore allergico e l’estetista con retrogusto di escort… Le scene sono firmate da Rinaldo Rinaldi, i costumi da Nanà Cecchi, le musiche originali dello spettacolo hanno tre anime: quella legata alla musica da chiesa spesso presente con Riccardo Tesi, organettista di fama internazionale e compositore versatile, come indicazione dell'autore che connota l'ambiente religioso dell'associazione, quella che parte dall'anima nera del rythm and blues e l'ultima legata alla sinfonia delle stagioni sottolineata dalla relazione tra natura e vita. Con grande coraggio e ironia le Girls si offrono per il calendario sia allo sguardo della macchina fotografica che del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e imperfetti delle donne non photoshoppate, è una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo. Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della perfezione e dell’eterna giovinezza. L’ 11 novembre ci sarà l’anteprima che vedrà con il Grande Gala Benefico la raccolta fondi a favore dell’Associazione Italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma.
Nov 11
di Manuela Muttini
Lo spettacolo di prosa, presentato da Nuovo Teatro e Ibla Film, è uno show di parole, canzoni e musica che ripercorre la storia d’Italia di un bel po’ di anni fa’ attraverso il grande artista Domenico Modugno. L’idea di Beppe Fiorello e Vittorio Moroni è quella di andare oltre al ricordo presentando l’Italia di quell’epoca attraverso un viaggio fatto di storie diverse, a volte incredibili, immagini che rimbalzano come specchi e che spaziano tra allegria, ironia e nostalgia. Un tributo a Domenico Modugno, la vera storia di “Mimì”, un grande personaggio carismatico pieno di volontà idee e sogni che sono diventati realtà, accompagnati dalle musiche dal vivo eseguite da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma.