Benvenuti nel mio nuovo blog dedicato a tutti coloro che come me hanno tante passioni e curiosità. La mia nasce dai viaggi, dal desiderio di raccontare le mie esperienze e condividere tutto ciò che incontro durante il mio cammino. Per viaggio intendo non solo itinerari in Italia e nel mondo, non solo alberghi e ristoranti, centri benessere ma anche eventi sportivi, culturali, festival e manifestazioni. Nelle mie pagine troverete idee, curiosità, novità; farò recensioni e vi darò suggerimenti, in sostanza dei “consigli in pillole”. La pillola per la felicità è desiderare ciò che si vuole ascoltando se stessi. A volte basta veramente poco: un buon libro, un bel film, un bicchiere di vino. Ognuno potrà curiosare e cercare la sua pillola per prevenire o curare a seconda delle proprie necessità. E poi dal mondo dello spettacolo, della moda, del cinema, dello sport e del gossip interviste a uomini e donne Vip e molto altro ancora per farci sorridere e vivere con un po’ di leggerezza.
Manuela Muttini
Sono diplomata in Lingue e laureata in Scienze politiche con indirizzo sociologico. Fin da bambina ho praticato sport a livello agonistico fino a raggiungere la serie B in ambito tennistico. Nel 2010 ho presentato al salone internazionale del libro di Torino il mio primo manoscritto dal titolo “Il principe imperfetto”, dove interpreto il variegato mondo femminile ed indago su emozioni e sentimenti. Oltre ad essere iscritta all’Ordine nazionale dei giornalisti e a collaborare con diverse testate, nel corso degli anni ho maturato un’esperienza significativa come consulente d’immagine e comunicazione di vari personaggi Vip del mondo dello spettacolo (cinema, teatro, musica, moda, sport, arte). Ho organizzato eventi e festival, convention, incentive e campagne pubblicitarie sia a livello nazionale che internazionale, occupandomi in qualità di responsabile delle pubbliche relazioni sia della progettazione che della loro supervisione.
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Nov 15
di Manuela Muttini
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Giunta in Italia per la prima edizione del Festival del Cinema Russo – Premio Felix (www.premiofelix.it) che ha come obbiettivo la diffusione della cultura russa in Italia, Alice Lobonova ha presenziato al Festival che si è tenuto martedi 13 e mercoledi 14 novembre a Milano presso Anteo Spazio Cinema e che rientra nel programma statale russo “Le Stagioni Russe”, un progetto organizzato dal Governo della Federazione Russa e dal Ministero della Cultura.
Durante la serata di Premiazione Premio Felix sul palco si sono avvicendati nomi altisonanti italiani e russi, legati a co-produzioni dei due Paesi come: Roberto Carruba che, cultore del cinema e della tv e sceneggiatore, ha consegnato il “Felix” alla carriera al grande Lev Prigunov, protagonista del film, datato 1965, “Italiani brava gente” di Giuseppe di Santis; Andrei Plahov, famoso critico cinematografico che ha consegnato il premio per la produzione a Elisabetta Bruscolini, produttore e direttore generale della società di produzione del Centro Sperimentale di Cinematografia; infine, l’avvenente, Alice Lobonova, nota attrice e imprenditrice russa che, con la sua bellezza ed eleganza, ha regalato il momento glamour al Festival, consegnando il Premio Felix per la regia a Max Nardari, per la sua prima opera «Amore pret-a-porter» («Di tutti i colori»), uscita lo scorso anno in Russia in oltre 400 sale.
L’affascinante Alice Lobanova, moglie e madre di un bimbo di 11 anni, è una delle figure più rappresentative della cultura e dell’imprenditoria del suo Paese. La Lobanova è una donna indubbiamente realizzata e dirige insieme al marito una delle più importanti aziende di giocattoli russe. L’abbiamo incontrata all’ Hotel Armani a Milano e mi ha subito conquistata con la sua bellezza ed eleganza. Educata in una famiglia di intellettuali, laureata presso l’Accademia d’Arte di San Pietroburgo Alice è un’appassionata d’arte che ama la bellezza nelle sua varie forme principalmente nella pittura, architettura e cinema ; ma la sua bellezza esteriore si completa ancor di più con una più importante e profonda, quella interiore che esprime attraverso le numerose azioni di charity.
Alice lei è qui a Milano nelle vesti di attrice a consegnare il premio Felix nella prima edizione del Festival del cinema russo, manifestazione che vuole porre particolare attenzione alle esperienze cinematografiche di coproduzione italo-russe. Da dove nasce questa sua passione per il cinema?
Dato che provengo da una famiglia di attori, non potrei mai pensare alla mia vita senza cinema. Ho lavorato tanti anni anche in tv; come regista e come attrice; ora mi piacerebbe anche co-produrre un film, infatti sto valutando storie, idee e sceneggiature per poter realizzare questo progetto.
Qual è il suo regista preferito?
Nella storia del cinema sicuramente Fellini perché è un genio riconosciuto in tutto il mondo: i suoi film sono diventati per noi cultura, le immagini che è riuscito a creare sono rimaste nello spazio e nel tempo. Amo di lui la sua ironia e stravaganza come quella del contemporaneo Quentin Tarantino, con il suo stile unico perché le sue opere sono disseminate di citazioni e omaggi a pellicole che hanno segnato la storia e il suo immaginario.
Ha anche un attore e/o un’attrice preferiti?
No io credo che tutti i bravi attori siano speciali ed unici nei film che interpretano: è l’insieme del film che li rende tali. Amo le persone versatili che riescono ad approcciarsi al mondo del cinema e a raggiungere grandi obiettivi. Ad esempio stimo molto la mia connazionale Renata Litvinova che ha percorso un cammino creativo veramente importante nel cinema riuscendo in modo fantastico ad essere in primis sceneggiatrice poi attrice e infine regista.
La beneficenza per lei è un punto di partenza o di arrivo?
Fin dai tempi in cui studiavo, mi sono appassionata ai grandi artisti come ad esempio Frida Kahlo, affetta da spina bifida, che ha dipinto la propria disabilità trasformato la propria sofferenza in arte oppure come Toulouse-Lautrec, artista eclettico ed innovativo, genio assoluto, affetto da nanismo che ha trovato conforto nella pittura che è diventata la sua grande passione. Conoscere la storia di questi artisti ha suscitato in me un profondo interesse nei confronti della loro energica personalità, come quando frequentavo la scuola d’arte che ho avuto l’occasione di conoscere una ragazza con paralisi celebrale, anche qui sono stata catturata dal modo in cui riusciva con l’arte e la pittura ad esprimere il proprio talento. Sono stata talmente impressionata da voler aiutare le persone con queste serie difficoltà a potersi esprimere diversamente attraverso l’arteterapia. Io e mio marito, inoltre con la Fondazione Kostantine Khabensky abbiamo attrezzato una stanza in ospedale per i bimbi malati di cancro: la soddisfazione di regalare un giocattolo, vederli sorridere è meraviglioso; questa sensibilità nei confronti delle persone che soffrono e’ diventata parte di noi, del nostro stile di vita, essendo moglie e mamma tutti questi bimbi che cerchiamo di aiutare è come se fossero i nostri.
Questa soddisfazione personale è anche il segreto del successo per il suo matrimonio?
Assolutamente si. Io credo che la famiglia sia importantissima, deve essere un punto fermo. Mio marito, più grande di me di 23 anni, mi ha sempre trasmesso stabilità e sicurezza; insieme abbiamo raggiunto grandi traguardi, perché siamo complementari: lui mi ha sempre indirizzato ma la mia creatività e spontaneità sono stati importanti per conquistare gli obiettivi che ci siamo posti fino ad ora. E’ la diversità generazionale e di visione delle cose che ci ha portato a costruire quello che abbiamo oggi, un tesoro indescrivibile e di cui possiamo servirci per realizzare sia progetti di business che progetti di beneficenza.
Che ruolo ha avuto il destino nella sua vita?
Un ruolo fondamentale. E’ sempre stato il destino a offrirmi delle opportunità: mi faccio guidare sempre dai segni del destino per realizzare al massimo ogni mio progetto sia con la beneficenza che con il business. Sono una donna molto determinata sia nel realizzare i miei sogni, ma anche quelli degli altri.
Cosa le piace di più dell’Italia?
Amo lo spirito storico dell’Italia, che è rimasto nelle città, nella loro architettura, senza cancellare nulla del passato. Il passato è uno strumento poetico anche per il futuro, la storia deve essere ispirazione anche per il futuro e questo vale anche per la moda italiana che esprime sempre la tradizione: l’alta moda italiana nasce dalla tradizione.
Quali altri obiettivi e sogni?
Fin da piccola ho disegnato abiti per bimbi e mi piacerebbe sviluppare un brand anche nella moda ed abbinarlo a toy.ru, quello dei giocattoli. Poi quello che mi porterà il destino sarà da me assecondato perché lo vedo come una possibilità, un dono che devo cogliere al volo, trasformarlo in sogno e realizzarlo!
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