Il blog intende mettere in evidenza i risvolti filosofici delle tecnologie attuali più rivoluzionarie e mostrare come molte di queste tecnologie siano state anticipate dal pensiero dei filosofi antichi, in modo da riavvicinare il “classico” allo “scientifico”, il “tecnico” all’“umanistico”, termini che la cultura contemporanea considera radicalmente opposti, ma che parecchi secoli fa costituivano le due metà di una stessa mela.
Mario Abbati
Mario Abbati è nato a Roma nel 1966. Laureato in Ingegneria Elettronica e poi in Filosofia, ha trovato nella scrittura una dimensione parallela a quella di professionista nelle tecnologie dell’informazione.
Ha pubblicato i saggi “Ipercosmo, la rivoluzione interattiva, dai multimedia alla realtà virtuale” e “Manifesto del movimento reticolare”; la raccolta di racconti “La donna che ballava il tango in senso orario”; il romanzo, “Il paradiso delle bambole”.
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Lug 10
di Mario Abbati
Platone è stato il primo filosofo dell’antichità che ha composto le sue opere a uso e consumo di un pubblico di lettori, il corpus che ci ha tramandato comprende 35 dialoghi (includendo l’Apologia di Socrate che è un monologo) e le Lettere, per non parlare dei dialoghi apocrifi che ancora oggi non sono stati attribuiti. Eppure non tutti sanno che, accanto alla produzione scritta, esisteva una linea segreta, esoterica, ma soprattutto orale, del pensiero platonico che il genio ateniese riservava solo ai suoi adepti: tale linea, tecnicamente, prende il nome di dottrine non scritte.