di Erre Bi
LA LOTTA INTERNA AL PDL | Mentre Berlusconi è impegnato sul fronte giudiziario in una guerra sempre più serrata e subisce colpi durissimi che indeboliscono la sua legittimità e credibilità, la poltrona del comando resta vuota. E intorno ad essa si consuma una battaglia tutta interna al Pdl: c’è chi aspira alla successione, anche attraverso una scissione, e chi invece resta fedele, puntando però a scalare la vetta nel partito.
RIAFFERMAZIONE DELLA LEADERSHIP | La mancanza di unità aumenta la vulnerabilità del movimento e del suo leader. I più stretti collaboratori del Cavaliere consigliano un’azione forte, verticistica e soprattutto tempestiva. Così un progetto a lungo solo vagheggiato e più volte annunciato sembra acquisire una concretezza reale: il ritorno al fondamento della storia politica di Berlusconi. Il ritorno a Forza Italia. Un passaggio che non è certo indolore non tanto per il Cavaliere perché comporta la cancellazione della sua creatura, la Casa della Libertà, che negli ultimi mesi gli è alquanto sfuggita di mano, ma per i suoi perché saranno azzerate tutte le cariche attuali. La ragione politica e l’esigenza di poter contare su una compagine forte sembrano accelerare verso questa piccola rivoluzione dove chiarire, ancora una volta a tutti, chi è il capo e chi è ha il potere. Cosa accadrà davvero si saprà presto.
OGGI IL CONGRESSO RISTRETTO | Questo pomeriggio, alle 17, è stato convocato il Congresso del Pdl. L'ordine del giorno ufficiale è «La relazione del presidente in merito alla definizione delle linee politiche e programmatiche del partito, decisioni sull'attività politica e altri adempimenti». Per la prima volta nella storia del movimento ci sarà una riunione ristretta: sono stati invitati solo «i componenti effettivi dell'organismo» che sono 24, più il segretario Angelino Alfano. Una scelta non casuale perché scorrendo l’elenco si scopre che i governativi (Schifani, Sacconi, Formigoni, Giovanardi oltre ad Alfano) sono in netta minoranza rispetto ai falchi (Bondi, Brunetta, Cappellacci, Carfagna, Chiodi, Fitto, Galan, Gelmini, Iorio, Martinelli, Matteoli, Prestigiacomo, Rotondi, Scajola, Tajani, Tondo, Verdini e Vito). Se si parlerà del passaggio a Forza Italia e della fine del Pdl il risultato è scontato.
LA CONCENTRAZIONE DEI POTERI | Secondo alcune indiscrezioni, Berlusconi avrebbe intenzione di proporre ad Alfano il ruolo di vicesegretario o di vicepresidente di Forza Italia e assumere per sé il ruolo di segretario o di presidente con pieni poteri di decisione. Questo significa una diminuzione di ruolo per il vicepremier. Anche Alfano quindi si troverà davanti a un bivio: accettare la retrocessione oppure scegliere la scissione. La partita è aperta.
Venerdì 25 ottobre 2013
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