di Silvia Tozzi
ROMA | Angelino Alfano licenziato, Silvio Berlusconi lo stima, ma come ministro, nel frattempo tutti i dirigenti del Pdl sono stati destituiti, in una sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di Forza Italia già annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi.
L'AZZERAMENTO | L'ufficio di presidenza del Pdl «affida al Presidente Berlusconi pieno mandato politico e giuridico per attivare le necessarie procedure, anche attraverso le convocazioni degli organi statutari, per l'attuazione di questa deliberazione politica e gli conferisce le responsabilità connesse alla guida del movimento per definire obiettivi, tempi e modi della nuova fase di attività secondo lo statuto di Forza Italia». "Il documento e' stato votato all'unanimita' dall'ufficio di presidenza", ha detto Silvio Berlusconi in una conferenza stampa al termine della riunione. I ministri hanno ribadito con fermezza le loro posizioni e hanno deciso di non partecipare all'Ufficio di presidenza.
ALFANO | Berlusconi, dunque, vuole cancellare tutte le poltrone, compresa quella di Alfano ed essere un uomo solo al comando, forse per togliere ad Alfano la possibilità di allargare il consenso intorno a sé. I fedeli ad Alfano già sono pronti a formare un nuovo gruppo, si chiedono «come possono rimanere in un partito che li vede già come traditori e che alle prossime consultazioni elettorali non potrà che boicottarli?».
Venerdì 25 ottobre 2013
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