Redazione Online
ROMA | Il principale ostacolo alla ripresa economica dell’Italia non viene dai mercati, ma dalla politica. L’attuale clima di instabilità e di veleni tra partiti può allontanare il Paese dal superamento della lunga fase di recessione. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenendo al Council of Councils Regional Conference organizzato dallo Iai, nel corso della conferenza «The Exit from the Euro Crisis: Opportunities and Challenges of the Banking Union».
INSTABILITÀ POLITICA OSTACOLA RIPRESA | In Italia la crisi è stata più lunga e profonda che in altri Paesi, ma ci sono «segnali che la contrazione sta terminando» - ha affermato Visco. Gli ultimi indicatori evidenziano una crescita che si sta rafforzando. Il Pil «è salito nel secondo trimestre di quest'anno, riflettendo l'espansione delle esportazioni e il progresso della domanda interna, e gli indicatori di fiducia sono un pò migliorati nel corso dell'estate. L'inflazione attuale e attesa resta sotto controllo, ben sotto il 2%». La ripresa «è a portata di mano», tuttavia ha sottolineato il numero uno di via Nazionale: per l'Italia «i rischi al ribasso sono aggravati dai timori degli investitori sulla possibile instabilità politica all'interno del Paese».
SERVE UNIONE BANCARIA EUROPEA | «L'aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei paesi economicamente più fragili, compresa l'Italia, per evitare il rischio di perdere l'accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi». Per il governatore della Banca d'Italia «Il suo effetto negativo a breve termine sull'attività economica è il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie». Secondo Visco l'Unione bancaria europea è «fondamentale per rompere il circolo perverso tra debiti sovrano e sistemi bancari nazionali«. Mentre la «fiducia nell'irreversibilità dell'euro è la chiave per uscire dalla crisi».
Martedì 10 settembre 2013
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