Crollano consumi famiglia del 7,8%. Persa una spesa di 56 miliardi di euro

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Crollano consumi famiglia del 7,8%
Persa una spesa di 56 miliardi di euro

In media persi 302 euro annui per aquisto beni di prima necessità

Redazione Online

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SPESA FAMIGLIA IN RIBASSO | Come previsto, purtroppo, il Pil 2013 ha superato la soglia del -2,1%. Un dato drammatico, che si aggiunge alla lunga serie di indicatori negativi che caratterizzano l’andamento economico del nostro Paese. Anche la spesa delle famiglie è in forte ribasso: nel II trimestre 2013 ha registrato, secondo l’Istat, un calo in termini tendenziali del -3,2%, che raggiunge il -7,1% relativamente ai beni durevoli.

CONTRAZIONE CONSUMI DEL -7,8% | La situazione fotografata dalle rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori è addirittura peggiore: nel biennio 2012-2013 la contrazione dei consumi delle famiglie ha raggiunto un calo del -7,8%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa di circa 56 miliardi di euro. L’elemento più allarmante, perché estremamente sintomatico della profonda crisi che le famiglie stanno attraversando, è la contrazione dei consumi nel settore alimentare che, solo nel 2013, si attesta attorno al -4,5%. Tale percentuale equivale ad una contrazione della spesa alimentare, per una famiglia composta da 3 persone, di 302 Euro annui.

STOP PRESSIONE FISCALE | «Di fronte ad una situazione simile, parlare di fuoriuscita dalla crisi è prematuro e poco realistico. dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef - Per questo è urgente che il Governo intervenga con determinazione per un concreto rilancio del potere di acquisto delle famiglie e, quindi, della domanda di mercato. Il primo passo in tal senso è l’eliminazione dell’aumento dell’Iva che avrà conseguenze catastrofiche su tutti i versanti: per le famiglie, con ricadute medie di +207 euro annui; per le imprese, che dovranno far fronte ad una ulteriore contrazione dei consumi determinata dall’aumento dei prezzi; per lo Stato, che vedrà diminuire le entrate fiscali a causa, appunto, dei minori consumi, nonché della deleteria crescita delle prestazioni in nero».

Martedì 10 settembre 2013

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