di Antonio Rossello
In Sociatria, per preservare la sua credibilità e la sua integrità, poiché essa si prefigge di curare la società stessa, è essenziale operare un costante debunking. Questo processo consiste nella demistificazione e confutazione di notizie o affermazioni false o antiscientifiche, spesso derivanti da credenze, ipotesi, convinzioni o teorie trasmesse in modo acritico, le quali purtroppo trovano spazio anche all'interno della sociatria o si presentano erroneamente come veri e propri ideali di perfezione, per così dire degli apparenti kalòs kai agathòs a danno della buona fede e della credulità in genere. Va qui specificato che la kalokagathìa non è una semplice espressione goliardica riferita agli escrementi solidi, come potrebbe erroneamente sembrare, bensì indica l'ideale di perfezione secondo la cultura greca antica, ossia bello è anche buono, un concetto che potremmo pensare venga metaforicamente applicato in modo assoluto e dogmatico alla sociatria. Questa pretesa di perfezione indiscutibile è spesso sostenuta da individui che sostanzialmente si auto-definiscono degli er mejo, convinti di essere al di sopra di qualsiasi contestazione e immersi in un delirio di onnipotenza, nonostante il fatto che le loro azioni e contributi concreti siano poco chiari o addirittura assenti. Tale atteggiamento narcisistico è spesso evidente in determinati testi diffusi online o in ambiti para-specialistici, dove le contraddizioni risultano piuttosto frequenti. Vediamo alcuni esempi:
1. Asserzioni non supportate da prove: Alcune affermazioni chiave, come la proporzione tra individui e società, mancano di una base scientifica solida.
2. Campione non rappresentativo: La generalizzazione di risultati basati su un numero limitato di casi, seppur diversi, è metodologicamente discutibile.
3. Mancanza di confronto con approcci alternativi: Non viene preso in considerazione l'utilizzo di metodi alternativi, rispetto ai propri, che potrebbero risultare efficaci in contesti simili.
4. Mancanza di validazione scientifica: L'assenza di riferimenti a pubblicazioni peer-reviewed compromette la validità scientifica delle teorie proposte.
5. Semplificazione eccessiva della complessità: La distinzione netta tra sistemi aperti e chiusi non rispecchia la realtà, in quanto entrambi condividono principi fondamentali.
6. Mancanza di riferimenti esterni: L'esclusivo utilizzo di pubblicazioni proprie, specie auto-pubblicate, limita la credibilità e la validità del discorso.
7. Interpretazione errata del metodo scientifico: L'idea che nelle scienze esatte i dati non siano interpretati è errata, in quanto l'interpretazione è un elemento fondamentale in tutte le discipline.
8. Mancanza di chiarezza e rigore definitorio: Termini chiave che non sono definiti in modo univoco e rigoroso.
Ulteriormente, talora si denota un eccessivo utilizzo di neologismi: termini che risultano poco chiari e poco comprensibili per un pubblico non specialistico.
L'utilizzo di neologismi può certamente essere un modo per arricchire il linguaggio e per introdurre nuovi concetti. Tuttavia, in questo caso, l'eccessivo ricorso a termini nuovi sembra più un vezzo narcisistico che un reale tentativo di migliorare la comunicazione.
Un linguaggio scientifico efficace dovrebbe essere non prolisso, chiaro, preciso e accessibile a un pubblico ampio. L'uso spropositato di neologismi, invece, rischia di offuscare il messaggio e di rendere il testo difficile da comprendere.
La sociatria, come tutte le discipline scientifiche, dovrebbe evitare l'uso eccessivo di neologismi e privilegiare un linguaggio accessibile a un pubblico ampio per favorire la comprensione e il confronto costruttivo, a scanso di rischiano di minare la credibilità del testo.
In conclusione, la sociatria dovrebbe basarsi su un approccio critico e rigoroso, aperto al confronto e al dibattito costruttivo, per essere riconosciuta ed evitare la diffusione di teorie pseudoscientifiche e per contribuire in modo significativo al miglioramento della società.
Consigli per la lettura:
"The Social Construction of Reality" di Peter L. Berger e Thomas Luckmann: Questo libro classico esplora come la realtà sociale è costruita e mantenuta attraverso processi sociali. Fornisce una base teorica per comprendere come le idee e le credenze, anche quelle false o dannose, possono diventare radicate nella società.
Domenica 5 maggio 2024
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