Pesca e Turismo, economie confliggenti? Il caso di Chioggia, dalla Laguna al Po

Ultimi articoli
Newsletter

La Duchessa delle acque al centro di una rivoluzione economica

Pesca e Turismo, economie confliggenti?
Il caso di Chioggia, dalla Laguna al Po

Spesso in Italia, le capacità dei privati suppliscono ai deficit del sistema pubblico, aggiungendo qualità ove essa manca a causa della mancata integrazione degli enti con il sistema economico, nell’economia globalizzata dell’antropocene

di Sergio Bevilacqua

Il territorio dell'Area di Destinazione turistica ipotizzabile, da Chioggia al delta del Po
Il territorio dell'Area di Destinazione turistica ipotizzabile, da Chioggia al delta del Po

Le belle coste italiane sono un paradiso per diversi tipi di attività economica e produttiva. Fin dalla notte dei tempi il prolungarsi dello Stivale lungo il mare Mediterraneo è stata un’importante condizione dello sviluppo di commerci e di contaminazioni culturali, rendendolo culla di civiltà importantissime. Un “quasi golfo” riservato e lungo come il mar Adriatico, sua porzione invasiva nel continente europeo, è stato alla base della ricchezza e contributo di civiltà della Serenissima Repubblica Veneziana, faro per l’intero continente europeo per un millennio. Ancora alla metà del XVIII secolo quel mare o golfo era reclamato da imperi ormai affermati e divenuti più forti di Venezia, che vi ottennero cittadinanza grazie allo scambio con istanze difensive non più sostenibili dalla sola regina lagunare. Ed ecco la Trieste teresiana, il porto dell’Impero austroungarico, esercizio di urbanistica e architetture sofisticate sull’onda di una fiorente attività commerciale e portuale.

Ancor’oggi, in un mondo così drasticamente mutato, la rotta adriatica ha un senso per i commerci e, come insegnarono molti secoli di Serenissima, il bacino di riferimento è tuttora vitale e proficuo. Mentre un tempo le rotte dei commercianti sfruttavano l’incanalarsi delle correnti da nord a sud (vento di bora ad esempio) e viceversa (vento di scirocco) per scorrere velocemente, oggi, accanto a ciò, il mulinello di tanti venti adriatici rimane attrazione per velisti (grande successo sempre della regata Barcolana nel golfo di Trieste) e palestra per rotte magari oceaniche ben più sfidanti.

L’alto Adriatico è inoltre culla di una grande varietà di tipologie di pescato e di allevamenti ittici che lo rendono area di coltura specialissima, agli antipodi della bulimia oceanica del pesce grande e insipido: la pesca in Adriatico produce taglie piccole ma sapori spiccati, da cui una gastronomia ormai conosciuta nel mondo.

Il mare è sempre grandissima risorsa e, col passare dei secoli, non più solo veloce via di commerci o elemento di confronti bellici definitivi (Sun-tzu e von Clausewitz concordano: le guerre si vincono sul mare), non solo area di raccolta di commestibili umani, ma ora (dopo poco più di un secolo, con crescita iperbolica nel dopoguerra) anche l’elemento più ricercato per il tempo libero della specie umana vincente sulla Terra, col turismo balneare.

Ed ecco che le coste del Belpaese, un tempo di pescatori e navigatori, oppure presidi militari, oggi divengono contenitori di masse di persone alla ricerca del benessere e del riposo. Fino a immaginare le case dei pescatori, che hanno rischiato fino a ieri la vita in mare, come pittoresche residenze di loisir.

Sono molte le località costiere che hanno cambiato regime nella seconda metà del ‘900, alcune con enormi guadagni netti di prodotto interno lordo. In altri casi invece con minori benefici e con sostituzione di fiorente economia ittica dovuta alla pesca con più fiorente economia turistica: nell’alto Adriatico, valga per tutte il caso di Porto Garibaldi, ove le famiglie di pescatori si sono in gran parte tramutare in famiglie di albergatori o immobiliaristi, abbandonando le fatiche della pesca per una più confortevole attività imprenditoriale genericamente ricettiva.

Cosicché, tra chi “mollava”, chi non godeva di alternativa e chi teneva duro, la situazione della pesca nell’alto Adriatico è molto cambiata, con la flotta veneta che si concentra a sua volta e così fa pure quella emiliana, occupando gli spazi abbandonati da chi ha iniziato a guardare ai redditi da turismo. Sono scarsi ma presenti i disturbi alla pesca delle flotte italiane che provengono dal lato orientale: i croati e gli sloveni sono poco aggressivi ma presenti, e anch’essi in fondo condizionati dagli stessi fenomeni.

Granchi blu al mercato ittico di Chioggia
Granchi blu al mercato ittico di Chioggia
Garusoli, nemici delle vongole
Garusoli, nemici delle vongole

Ciò che una volta erano i disagi dovuti alla pesca dai problemi di sicurezza, dal confronto con la natura, oggi in gran parte superati dalle tecnologie e dai presidi della Guardia Costiera, sono da qualche lustro sostituiti dai vertiginosi effetti dei cambiamenti climatici. Così accade a Chioggia che, proprio mentre il commercio si stabilizza e si spera di rendere meno gravosa l’attività per pianificare un’espansione, ecco sparire le specie: ad esempio, prima i subdoli Garusoli che microtrapanano i gusci di vongola poi i vigorosi granchi blu che con chele potenti li spaccano, per nutrirsi del mollusco, disturbano l’attività dei pescatori chioggiotti. Non sono pochi quelli che, intanto, si adattano a dirigere stabilimenti balneari o b. & b. , imprecando ma sperimentando un’“altra vita”, non più diretta dalla natura capricciosa, madre e matrigna, ma dai flussi turistici che premono per il relax e la straordinaria varietà sul Belpaese e su questa fortunatissima fetta di laguna, da sempre in vista di Venezia e di tante altre meno conosciute bellezze…

L’Una economia, allora, oppure l’ Altra economia?

La risposta deve essere: entrambe. L’economia turistica ben organizzata è vera manna per le popolazioni costiere, ma anche una pesca efficiente ed efficace è grande benessere, quando il prodotto ittico è quelli speciale dell’alto Adriatico.

Quali soggetti possono aiutare la crescita sponsale dei due settori?

Di certo le associazioni di categoria, che devono insistere presso gli enti decisionali perché non appiattiscano il loro operato ove è più facile, ma perseguano linee di salvaguardia anche delle valenze meno comode.

La mia impressione è che, dopo tanti secoli, siamo di fronte a una sfida epocale per l’economia di tanti luoghi marini, e così anche per la più grande flotta di pesca del nord Adriatico, quella di Chioggia.

Se è impossibile rinunciare al benessere del turismo, è anche stupido abdicare alla vocazione di un’attività economica fruttuosa e vitale, così connaturata alla Duchessa delle Acque, Chioggia, bella cittadina lagunare, marittima e fluviale.

Come fare?

Occorre un colpo di reni delle amministrazioni pubbliche, Comune, Provincia, Regione, Stato ed Europa, che prendano in mano il piano di sviluppo complessivo dell’area e organizzino concretamente il da farsi, concertando con competenza e determinazione.

I privati certo si stanno muovendo, sia da una parte, quella della pesca, che dall’altra, quella del turismo.

Per concludere, due espressioni di esperienza: i pescatori, ci dicono che la vacanza delle Pubbliche Amministrazioni è clamorosa; gli operatori del settore ricettività turistica, notano che sta aumentando l’offerta, soddisfatta, di case private come affitti brevi di tipo turistico. Entrambi, pescatori e operatori turistici, conducono coraggiosamente attività salubri nel campo rispettivo di Pesca e Ricettività, ma… “non dovrebbe essere solo così… ci sono colleghi che faticano e il benessere del territorio non può dipendere solo da attività imprenditoriali intelligenti...”

Ostriche, nuova attività produttiva al riparo dalle aggressioni di granchi blu e garusoli alle vongole
Ostriche, nuova attività produttiva al riparo dalle aggressioni di granchi blu e garusoli alle vongole

E così, con coraggio economico, i produttori di vongole eccellenti colpiti dalla natura, evolvono in produttori di ostriche letteralmente squisite, grazie alla cura e alla laguna, sostituendo le conchiglie tradizionali attaccate lungo la catena alimentare dai granchi alieni.

Come purtroppo accade spesso in Italia, le capacità dei privati suppliscono ai deficit del sistema pubblico, aggiungendo qualità ove essa manca per effetto di malfunzionamento amministrativo e di mancata integrazione degli enti pubblici con il sistema concretamente economico. Destra e sinistra non cambia: il problema non è solo la visione del futuro, bensì la competenza di come si gestiscono i fenomeni di creazione del valore nell’economia globalizzata dell’antropocene.

Asta del pesce all'antica, secoli che è così al mercato ittico di Chioggia
Asta del pesce all'antica, secoli che è così al mercato ittico di Chioggia

Insomma, il territorio reagisce e attende la mano salvifica di una politica avveduta, che sola può agire sul sistema, regolandolo per il benessere di tutti. Per fortuna, istituzioni secolari come l’importantissimo e vitale mercato ittico di Chioggia continuano a segnare i prezzi delle principali tipologie di pesce, pescato in altura o vicino alla costa.

In attesa che si muova la mano pubblica, la intraprendenza dei privati genera valore, come al solito in Italia, e si possono degustare a Chioghia ostriche locali di qualità eccelsa, come appare dalle prime produzioni di allevatori in migrazione dai mitili originari, che dimostra la caparbietà di questo popolo chioggiotto di operatori del mare, una vocazione che resiste, ma per quanto ancora?

Carmela e Sarah di Casa Check Chioggia
Carmela e Sarah di Casa Check Chioggia

Intanto si può già soggiornare presso strutture di elevatissimo standard di servizio, come quelle proposte da Casa Check Chioggia, di Carmela e Sarah, capaci di ricreare angoli di paradiso tra le calli chioggiotte e anche a Sottomarina, ormai destinazione balneare e non più soprattutto area di economia agricola, tanto quanto Chioggia non è più solo città di pescatori, in questo ribollire di cambiamento…

Tutti sono in attesa che il mastodonte pubblico dia il suo insostituibile contributo di programmazione e organizzazione… e, quando quel contributo strategico avverrà, non sarà mai abbastanza presto!

(testo A.I.free)

Venerdì 20 giugno 2025

© Riproduzione riservata

83 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: