Redazione Online
ARMI CHIMICHE, CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ | L'uso di armi chimiche in Siria, se verrà accertato, costituirebbe «un crimine contro l'umanità» che avrebbe «gravi conseguenze» ha dichiarato oggi il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon a Seoul dove è in visita. «L'utilizzo di armi chimiche, in qualsiasi luogo e circostanza« rappresenta «una violazione della legge internazionale. Un tale crimine contro l'umanità avrebbe gravi conseguenze per chi lo ha perpetrato», ha aggiunto. Proprio per fare chiarezza e verificare «senza indugio» il possibile uso di gas nervino in Siria, il segretario generale dell’Onu ha ordinato alla sua vice Angela Kane, Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per il Disarmo, di recarsi a Damasco.
L’ACCUSA DELL’OPPOSIZIONE SIRIANA | Secondo l'opposizione siriana, mercoledì le forze del regime hanno utilizzato gas nervino nella periferia orientale della capitale, provocando oltre 1.300 morti. Gli stessi attivisti ha chiesto che gli ispettori dell'Onu avviino un'indagine nella regione colpita ieri da un presunto attacco con armi chimiche, in cui sono morte centinaia di persone.
IL REGIME NEGA | Il regime siriano ribadisce la propria estraneità ai fatti. «Sarebbe stato un suicidio politico» usarle proprio nel primo giorno di lavoro degli esperti Onu in Siria, ha dichiarato all'Afp un alto funzionario dei servizi di sicurezza. «Tutti gli analisti - ha aggiunto - concordano sul fatto che non è nel nostro interesse, date le circostanze attuali, utilizzare armi chimiche con gli ispettori sul posto»
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA | Intanto nella notte si è riunito a New York il Consiglio di sicurezza che ha espresso «forte preoccupazione» per le accuse sull'uso di armi chimiche in Siria e ha apprezzato la «determinazione» del Segretario Generale Ban Ki moon di assicurare una inchiesta «rapida e imparziale» su quanto accaduto.
RISPONDERE CON LA FORZA | Ma se il Consiglio di sicurezza dell'Onu non fosse in grado di prendere una decisione sui presunti attacchi con armi chimiche in Siria, le decisioni dovrebbero essere prese «in altri modi». Aad affermarlo in tv il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius che ha aggiunto « Se gli attacchi con armi chimiche in Siria fossero confermati, sarebbe necessario rispondere con la forza».
LA POSIZIONE DELL’ITALIA | «Riuscire a fare chiarezza è la cosa più importante, perché il regime e i russi danno un'altra versione, più o meno interessata». Così il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio 1 sul presunto utilizzo di armi chimiche da parte di Damasco in Siria. L'Ue, ha aggiunto, «si è mossa perché gli ispettori Onu presenti a Damasco siano autorizzati ad una inchiesta immediata, perché la gravità dell'episodio non sfugge a nessuno, ed è importante capire da un'organizzazione terza cosa è successo».
Venerdì 23 agosto 2013
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