Primo voto della Giunta al Senato. Risultato contrario a Berlusconi

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il pdl ha lasciato la riunione subito dopo il pronunciamento sulle questioni preliminari

Primo voto della Giunta al Senato
Risultato contrario a Berlusconi

Cominciano i 10 giorni di tempo durante i quali l’ex presidente del Consiglio (o un suo avvocato) può essere audito o presentare memorie difensive

di Silvia Tozzi

Dichiarazioni dopo la riunione
Dichiarazioni dopo la riunione

ROMA | La Giunta per le elezioni del Senato chiamata a pronunciarsi sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, ha bocciato la relazione del parlamentare Pdl Andrea Augello, con 15 no e un sì (lo stesso Augello). Risultato così schiacciante perché i senatori Pdl hanno lasciato la Giunta per protesta, prima del voto. I parlamentari sono usciti dopo la bocciatura delle due questioni preliminari (ex pregiudiziali) sollevate nella relazione Augello, con 14 no e 9 sì la prima; 14 no e 9 si la seconda. Il fatto che Augello sia rimasto da solo a votare a favore della sua relazione, consentirà che la prossima udienza sia pubblica. Secondo il regolamento del Senato, infatti, se ci fosse stata l'unanimità sul voto contrario alla relazione, non sarebbe stata necessaria convocare l'udienza pubblica nella quale Berlusconi, insieme ai suoi legali potrà difendersi.

PROSEGUE L'ITER | Il voto sulla relazione Augello precede il vero voto, ancora in Giunta delle elezioni, sulla decadenza del Cavaliere in forza della legge Monti-Cancellieri-Severino, previsto verso i primi di ottobre. La legge Severino prevede l'esclusione dal Parlamento per i condannati a pene superiori ai due anni. Lo scadenzario sulla decadenza fissa però il punto di svolta per metà ottobre, quando la decisione definitiva sul seggio dell'ex presidente del Consiglio approderà nell'aula di Palazzo Madama e verrà votata a scrutinio segreto.

IL PENSIERO DI STEFANO | Dario Stefano, di Sel, presidente per la Giunta per le elezioni al Senato, ha dichiarato: «Sono rammaricato per la loro non partecipazione al voto ma è una decisione che non gli ha impedito di esprimersi nelle dichiarazioni di voto». Stefano è stato nominato relatore (subentra ad Augello) sulla questione della decadenza.

LA DICHIARAZIONE DI AUGELLO | «Le pressioni politiche esterne sono state il 24/mo giudice della Giunta delle Immunità del Senato. Le ragioni del diritto sono state superate dai numeri ma non da ragioni dirimenti», ha commentato il relatore Andrea Augello.

PARLA DELLA VEDOVA | Benedetto Della Vedova, membro della giunta per Scelta Civica: «Dobbiamo prendere atto che tutto si è svolto senza forzature. Ho votato meno di un anno fa la legge Severino con convinzione, era assodato che la legge era applicabile anche per fatti compiuti antecedentemente. Si conferma che è una buona legge».

IL PARERE DI PEZZOPANE | «Sono soddisfatta perché è prevalsa la ragione, il senso dello Stato e la difesa dello Stato di diritto. Noi non abbiamo votato contro nessuno ma semplicemente per l’applicazione di una legge dello Stato. L’abbandono anticipato dei membri del Pdl è stato paradossale, un grave errore probabilmente legato all’escalation di ira funesta innescata dal videomessaggio di Berlusconi» è invece il parere di Stefania Pezzopane (Pd).

COSA ACCADE ORA | Cominciano i 10 giorni di tempo durante i quali l’ex presidente del Consiglio (o un suo avvocato) può essere audito o presentare memorie difensive. La controparte in questo caso sarà il primo dei non eletti in Molise, dopodiché ci sarà una camera di consiglio e la giunta deciderà sulla contestazione. Stefano si recherà dal presidente del Senato Piero Grasso per concordare il calendario.

GLI EFFETTI DEL VIDEOMESSAGGIO | Il discorso di Berlusconi non ha cambiato nulla. I risultati non sono cambiati rispetto a ciò che ci si aspettava.

Giovedì 19 settembre 2013

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