Redazione Online
MONTI, DIMISSIONI IRREVOCABILI | Una volta consumato lo strappo, Lista Civica appare sempre più divisa. Mario Monti ribadisce l’irrevocabilità delle sue dimissioni e dopo aver sottolineato di non volersene più sapere nulla di Sc perché: «Non più iscritto al gruppo» non nasconde la sua amarezza: «Non mi occuperò più di quel partito che loro stessi mi hanno chiesto di fondare». Ma non mancano le bordate agli ex: «Alcune personalità autorevoli all’interno di Scelta civica hanno travisato la natura del movimento». Così come non vengono risparmiate le accuse più esplicite: «Casini e Mauro vogliono aprire al Pdl. Sono stato tradito da chi mi ha chiesto un posto in Parlamento».
IL NODO DELL'APPOGGIO A LETTA |La questione è sorta tutto intorno all’appoggio al Governo. Come spiega il senatore Benedetto Della Vedova: «Nel movimento ci sono due linee: chi ritiene di dover dare all’esecutivo di Letta un appoggio a prescindere e magari strizza l’occhio al centrodestra di Berlusconi, e che invece crede che sostegno leale voglia dire sostegno critico e vede Scelta Civica come un soggetto riformatore autonomo».
LE REPLICHE DI MAURO E CASINI | Immediata la replica di chi si sente chiamato in causa: Mario Mauro e Pier Ferdinando Casini. Il primo, nega che il suo appoggio al governo e sia ispirato a un’operazione pro-Berlusconi. Più duro il leder dell’Udc «Le accuse di Monti nei miei confronti – dice - sono semplicemente ridicole. Monti sa cosa significa governare questo paese quando c'è una maggioranza litigiosa. Questa politica del doppio binario, questo atteggiamento rissoso, anche da parte di Monti, sull'azione dell'esecutivo, questi continui distinguo, non sono accettabili». Poi aggiunge: «Non gli chiederò di ritirarle perché questo non mi riguarda. É una fibrillazione interna a un partito, io aderisco al gruppo ma non al partito e l'unica cosa che mi riguarda è il governo».
Venerdì 18 ottobre 2013
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