di Silvia Tozzi
BARI | Ha chiesto scusa via Twitter il governatore pugliese Nichi Vendola: «L'unica cosa di cui mi vergogno davvero è di aver riso in quel modo di un giornalista che faceva il suo mestiere, e a cui chiedo scusa». Lo scandalo si è avuto in seguito alla pubblicazione dell'audio di una sua telefonata con Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva (oggi agli arresti domiciliari).
LA CHIAMATA | Nella telefonata, il leader di Sel rideva per le immagini di un episodio in cui lo stesso Archinà aveva strappato il microfono dalle mani di un giornalista, il quale stava facendo ad Emilio Riva alcune domande sulle morti per tumore avvenute a Taranto. L'intercettazione telefonica risale all'estate del 2010 e fa parte degli atti dell'inchiesta della procura di Taranto per disastro ambientale che accusa lo stesso Vendola di concussione in concorso con i vertici dell'Ilva. Vendola ha anche aggiunto un altro tweet: «Non permetterò mai a nessuno di sollevare dubbi sulla mia onestà di e manipolare in modo volgare e strumentale la realtà».
LE REAZIONI | La segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà ha rinnovato la sua fiducia a Vendola, Beppe Grillo ieri sera dal palco di Potenza l'ha definito «un servo di Riva: non ne possiamo più di politici a disposizione come lui e Anna Maria Cancellieri».
Sabato 16 novembre 2013
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