di Sergio Bevilacqua
Presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica a Roma, il 16 dicembre è stato presentato in modo formale il Rossini Opera Festival 2025. L’occasione è stata importante quest'anno per una serie di motivi non ricorrenti e su tutti uno: il ricordo di Gianfranco Mariotti, fondatore e presidente storico, che ci ha lasciato il 20 novembre.
L’illustre politico pesarese, conosciuto come il padre del R.O.F., ha due figli che stanno proseguendo la missione paterna: Michele, grande classe e ormai nel gotha dei direttori d'orchestra nazionali e non solo, e Giacomo, la sostanza dell'esperienza organizzativa paterna e un garante di qualità e autenticità del “terzo fratello” (il R.O.F.appunto), di cui è responsabile della comunicazione e rapporti con la Stampa.
L’evento si sarebbe prestato a un grande numero di presenze, ma è stato volutamente tenuto sobrio e sostanziale: aleggiava infatti nella sala dedicata ai caduti di Nassirya, una serena e seria elaborazione della grave perdita. Oltre al caro Giacomo Mariotti, che faceva gli onori di casa, c’era lo sguardo acuto e sostanziale di Cristian Della Chiara, da poco direttore generale del R.O.F., dal quale ci aspettiamo molto: la sua freschezza e intelligenza non sono doti da poco, e l’opera lirica e il genio di Rossini sono miniere infinite con le quali si può indicare a tutto il mondo non solo una clamorosa esperienza estetica, ma anche una via per l’interpretazione attuale dell’Arte tutta, di cui l’opera, in particolare rossiniana, è delicato ed esaltante crocevia. Lungimiranza di qualcuno, affidare a un giovane così brillante un ruolo chiave per il futuro di un capitolo strategico della cultura italiana…
Validissimi alleati in questa missione, erano presenti a Roma il senatore Antonio De Poli, l’assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi, il presidente del Rossini Opera Festival Daniele Vimini, il sovrintendente del Rossini Opera Festival Ernesto Palacio, in video il direttore artistico Juan Diego Flórez e, in qualità di gradito ospite, il sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna Macciardi. Il presidente della Fondazione Rossini Gianni Letta, poi, con un discorso di consueta profondità, ha dato all’incontro un’impronta di pregnante elevatezza.
Dopo tali note, niente di più onesto che sintetizzare il comunicato dell’ufficio comunicazione del festival rossiniano sul programma della 46. edizione, che descrive, oltre al consueto, ricchissimo programma concertistico, le produzioni liriche.
Dunque, il Festival si terrà a Pesaro dal 10 al 22 agosto 2025. Saranno proposte quattro produzioni liriche: inaugurerà il Festival un nuovo allestimento di Zelmira (titolo che mancava al ROF dal lontano 2009), cui seguirà un’altra nuova produzione, L’Italiana in Algeri; due riprese, con La cambiale di matrimonio già vista con successo al ROF 2020, diretta da Christopher Franklin, e Il viaggio a Reims nella consueta versione ideata da Emilio Sagi, diretta da Alessandro Mazzocchetti e interpretata dagli allievi dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”.
Il Festival sarà inaugurato il 10 agosto all’Auditorium Scavolini da Zelmira, messa in scena da Calixto Bieito, al debutto al Festival, che cura le scene con Barbora Horáková. I costumi sono di Ingo Krügler e le luci di Michael Bauer. Giacomo Sagripanti dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che torna al ROF dopo esserne stata compagine di riferimento per un trentennio, e il Coro del Teatro Ventidio Basso. Nel cast di prim'ordine, Pretty Yende nel ruolo del titolo. Le tre repliche si terranno il 13, 16 e 19 agosto.
Seguirà l’11 agosto al Teatro Rossini la prima della Cambiale di matrimonio, proposta assieme alle Soirées musicales. Christopher Franklin guiderà la Filarmonica Gioachino Rossini nello spettacolo creato da Laurence Dale con le scene e i costumi di Gary McCann e le luci di Ralph Kopp. Nella compagnia di canto figurano Paola Leoci (Fanny), Pietro Spagnoli (Tobia Mill), Jack Swanson (Edoardo Milfort), Mattia Olivieri (Slook), Ramiro Maturana (Norton) e Inés Lorant (Clarina). Del cast delle Soirées musicales, eseguite nella versione orchestrata da Fabio Maestri per il ROF 2019, faranno parte Vittoriana De Amicis, Andrea Niño, Paolo Nevi e Gurgen Baveyan. Repliche il 15, 17 e 20 agosto.
Sempre al Teatro Rossini, il 12 agosto sarà la volta della seconda nuova produzione, L’Italiana in Algeri. Dmitry Korchak dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e il Coro del Teatro Ventidio Basso. La messinscena è a cura di Rosetta Cucchi, con scene di Tiziano Santi, costumi di Claudia Pernigotti, video design di Nicolas Boni e luci di Daniele Naldi. Nel cast, Daniela Barcellona come Isabella, Josh Lovell come Lindoro. Repliche il 14, 18 e 21 agosto.
La quarta opera in programma è Il viaggio a Reims, in programma al Teatro Rossini il 15 e 18 agosto.
Il ROF 2025 si chiuderà il 22 agosto al Teatro Rossini con l’esecuzione della Messa per Rossini, voluta da Verdi per commemorare il grande maestro pesarese. Donato Renzetti dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e il Coro del Teatro Ventidio Basso, nonché un cast composto da Vasilisa Berzhanskaya, Caterina Piva, Dmitry Korchak, Misha Kiria e Andrea Mastroni.
Appare particolarmente opportuno citare l'intervento di Gianni Letta: “Il Rossini Opera Festival in un lavoro congiunto con la Fondazione Rossini ha saputo costruire intorno a un compositore di grande prestigio l’identità di una città, promuovendo una fervida cultura musicale che ha contribuito al raggiungimento del riconoscimento di Pesaro Città Creativa UNESCO della Musica. L’obiettivo di questo lavoro congiunto è stato riscoprire un Rossini dimenticato e di riconsegnarlo alla cultura mondiale per quello che non si sapeva che fosse, che andava molto al dà delle opere buffe note al grande pubblico. Il lavoro minuzioso di ricerca filologica svolto dalla Fondazione, abbinato al grande palcoscenico offerto dal Rossini Opera Festival rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione che merita un grande plauso”.
Ha del miracoloso, nei lacci e lacciuoli in cui si trovano a operare da sempre le città italiane, che una città di soli 80.000 abitanti sia riuscita a realizzare un fenomeno mondiale come il Rossini Opera Festival, base e altezza della valorizzazione di una delle icone della civiltà italiana, Gioachino Rossini. Non vi è dubbio che ciò è stato il frutto di capacità eccezionali, come quelle riconosciute al suo fondatore e sovrintendente storico, Gianfranco Mariotti, e che tale frutto oggi apra la strada al glorioso orizzonte di Pesaro Urbino capitale europea della cultura 2033.
Lunedì 23 dicembre 2024
© Riproduzione riservata
52 visualizzazioni