di Silvia Tozzi
IL METODO | Il colonnello Antonio Bandiera in conferenza stampa ha dichiarato: «Voglio sottolineare che si è stata un’indagine lunga, un’indagine complessa che ha visto operare diversi reparti di eccellenza dell’Arma dei carabinieri, il nucleo investigativo di questo Comando provinciale, il Ros dei carabinieri, il Ris, unitamente anche ai reparti della polizia di Stato. Siamo partiti inizialmente con una grande attività di natura scientifica, con l’individuazione non facile di un profilo biologico, di Dna, sui leggings di Yara. Poi siamo andati ancora avanti arrivando a Giuseppe Benedetto Guerinoni, noto come il padre di Ignoto 1. Successivamente abbiamo approfondito le nostre attività su una pista investigativa del tutto nuova per quello che riguarda il contesto nazionale ma probabilmente anche a livello internazionale: sono stati raccolti migliaia e migliaia di Dna in modo scientifico, sono stati analizzati tutti i cellulari attivi nella cella la sera della scomparsa di Yara. Per ogni cellulare è stato fatto un lavoro oneroso: siamo andati a cercare non solo l’intestatario di ogni singolo utente, ma anche chi erano i suoi conviventi. Abbiamo vagliato le cerchie amicali e relazionali, la zona del rinvenimento del cadavere, la palestra: siamo arrivati a numeri importanti che richiedevano tempo, abbiamo investito le nostre migliori risorse, non abbiamo mai abbassato la guardia neanche un giorno».
Mercoledì 18 giugno 2014
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