Redazione Online
GROSSETO | Sono iniziate stamattina alle 9 le operazioni di rotazione e rimessa in asse della nave Costa Concordia, con un ritardo di circa tre ore rispetto a quanto programmato. «Il ritardo - come hanno spiegato il Commissario delegato per l’emergenza Franco Gabrielli e il responsabile del progetto per la società Micoperi Sergio Girotto - non è legato a problemi tecnici, ma è dovuto al violento temporale che nel corso della notte ha interessato l’Isola del Giglio e che ha impedito agli uomini della Titan-Micoperi di posizionare in mare i mezzi che serviranno per la gestione dell'operazione di rotazione».
DISINCAGLIO SCAFO | La prima fase del progetto di parbuckling consiste nel disincaglio dello scafo della nave dai due speroni di roccia che lo hanno in parte penetrato. Il disincaglio è una delle operazioni più delicate e sarà svolto in modo lento, con l’applicazione graduale dei carichi. Questa fase durerà fino a quando la nave inizierà effettivamente a ruotare.
LA CONTROL ROOM | Tutte le operazioni sono guidate a distanza da una «control room», posizionata su una chiatta nelle immediate vicinanze della prua della Concordia, dove è presente un team di tecnici e ingegneri specializzati guidati da Nick Sloane, il coordinatore delle operazioni di recupero del consorzio Titan-Micoperi. Per trasmettere tutti i comandi e ricevere segnali da questa posizione remota sono stati installati cavi di collegamento. Cinque telecamere disposte sul ponte più alto della Concordia consentono di monitorare costantemente immagini, suoni e rumori durante la fase di rotazione e danno ai tecnici indicazioni utili sull’andamento dell’operazione e sui movimenti del relitto.
IL CENTRO DI COORDINAMENTO | Per gestire le attività connesse alla rotazione della nave, inoltre, è riunito in seduta permanente il Centro di coordinamento, che si è insediato ieri sera alle 19. Il Centro, presieduto dal Commissario delegato per l’emergenza Concordia ha l’obiettivo di garantire la raccolta e l’analisi dei dati provenienti dal centro di controllo delle operazioni, il raccordo informativo e operativo con le strutture sanitarie locali, il raccordo con il piano per l’ordine e la sicurezza pubblica, il coordinamento dei media nazionali e internazionali e la fruibilità dei servizi ordinari da parte della popolazione presente sull’Isola. Il Centro di coordinamento si avvale di una Sala Situazioni per la raccolta e la gestione delle informazioni.
LA RICERCA DEI DUE DISPERSI | Durante la fase di rotazione della nave non ci sarà alcuna attività di ricerca delle due persone rimaste disperse in seguito all’incidente del 13 gennaio 2012, per non mettere in pericolo gli operatori. Non appena il consorzio Titan-Micoperi avrà comunicato che la nave è stata stabilizzata e messa in sicurezza, saranno pianificate tutte le attività necessarie per rendere possibili le ricerche.
TEAM DI 500 UOMINI | Nel progetto di parbuckling Titan-Salvage si avvale di un di team di 500 uomini, tra cui tecnici, ingegneri, subacquei e membri dell'equipaggio di 30 mezzi navali. Durante le attività saranno, inoltre, operativi: 82 uomini della Capitaneria di Porto, 17 della Polizia di Stato, 41 dell’Arma dei Carabinieri, 9 della Guardia di Finanza, 24 dei Vigili del fuoco, 16 della sanità (118), 8 del Corpo Forestale dello Stato, 4 della Polizia Municipale, 6 della Polizia Provinciale, 5 del volontariato e 26 del Dipartimento della Protezione civile, per un totale di 238 persone.
Lunedì 16 settembre 2013
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