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LA CORTE DEI CONTI CONTRO IL TAGLIO CUNEO | La Corte dei Conti, in audizione al Senato, mette in guardia su alcune conseguenze della Legge di Stabilità varata dal governo. L’accento è posto soprattutto sul taglio del cuneo fiscale: il governo ha stanziato nel ddl 2,7 miliardi per la riduzione del cuneo nel 2014, di cui 1,56 miliardi a favore dei lavoratori dipendenti.
25MILIONI GLI ESCLUSI | Questo significa che il taglio del cuneo fiscale ha un perimetro limitato con evidenti problemi distributivi e di equità, poiché esclude dal beneficio 25 milioni di soggetti. Oltre ai lavoratori autonomi non trarranno benefici dagli sgravi Irpef gli incapienti e i pensionati, ossia le categorie in maggiori difficoltà economiche. «Sull'economia nazionale c'è un'alta probabilità che si realizzi un quadro meno favorevole di quello prospettato dal governo e con scostamenti crescenti nel tempo». A sottolinearlo è il presidente della Corte, Raffaele Squitieri che parla di «rischi ed incertezze» sulla modalità di intervento.
I RISCHI | Secondo la Corte, «Contrastare il declino del sistema produttivo rappresenta oggi l'emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata la capacità di intervento». La legge di stabilità, secondo i giudici contabili, rischia di comportare «ulteriori aumenti impositivi» sul patrimonio immobiliare, in particolare sulle seconde case. La Tasi «moltiplica il suo perso rispetto alla Tares» lasciando al Comune la facoltà di determinare l'aliquota crea il presupposto per aumenti».
Martedì 29 ottobre 2013
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