Berlusconi, la Giunta dice sì a decadenza. Il Pdl insorge: «Resterà il nostro leader»

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Berlusconi, la Giunta dice sì a decadenza
Il Pdl insorge: «Resterà il nostro leader»

Brunetta: «La sentenza è un’offesa alla democrazia e al diritto»

Redazione Online

Renato Brunetta
Renato Brunetta

ROMA | Dopo sei ore mezzo di camera di consiglio e una polemica feroce per un post su Facebook di Vito Crimi (M5S) la Giunta ha espresso parere favorevole alla decadenza di Silvio Berlusconi. Ora la parola passa all’Aula del Senato. Intanto la notizia ha scatenato le dure reazioni del Pdl. E dopo il commento amaro di Schifani che ha esordito con un laconico «peggio del previsto», per un copione definito «già scritto» ecco tutti i commenti degli esponenti del partito.

CAPEZZONE, PAGINA NERA PER DEMOCRAZIA | «Dalla Giunta viene scritta una pagina nerissima per la democrazia italiana. L’allarme si fa sempre più grave e doloroso per chiunque creda nella democrazia, nello Stato di diritto, nella difesa del diritto non solo di Silvio Berlusconi, ma di molti milioni di italiani, a una piena rappresentanza politica e istituzionale. E tutti, non solo gli elettori di Berlusconi, dovrebbero avere a cuore questi valori».

GELMINI, NEL PD ANIMA GIUSTIZIALISTA | Per la Gelmini: «Quanto deciso oggi dalla Giunta del Senato, e soprattutto il metodo usato in violazione di tutte le regole di terzietà, segna in modo indelebile una stagione in cui l’uso politico della giustizia ha raggiunto il punto più basso ed evidenzia in maniera plastica l’affermarsi dentro il nostro maggiore alleato di governo dell’anima giustizialista che cerca di ridurre al silenzio Silvio Berlusconi e con lui milioni di elettori. La Costituzione secondo questa sinistra vale per tutti, eccetto che per il nemico Berlusconi».

LA RABBIA DI BRUNETTA | Per Brunetta la sentenza su Berlusconi, è un’«Offesa alla democrazia e al diritto. Tanto più grave perché perseguita con rancorosa pervicacia dal Partito democratico, nostro alleato nella maggioranza di governo. Solo il senso di responsabilità e la testimonianza di Silvio Berlusconi, che ha anteposto a tutto il bene comune, ci convince ad andare avanti nel nostro lavoro di rappresentanti degli italiani in una istituzione che sta tradendo se stessa. É stato chiaramente un atto politico, si è deciso di far fuori per via giudiziaria il leader del centrodestra italiano. Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica un parlamentare, in questo caso il senatore Berlusconi, non ha avuto la possibilità di difendersi fino in fondo, consentendo alla Corte costituzionale di pronunciarsi».

SISTO, NON C’È NIENTE DA CAPIRE | Per Sisto inutile cercare una spiegazione: «Chi volesse dare a questa decisione un qualsiasi significato di tipo tecnico-giuridico direbbe il falso. Si è trattato di una spietata esecuzione mossa soltanto dalla predeterminata volontà di fare fuori un rivale, l’unico capace di vincere».

POLVERINI, PD BOTTE PIENA E MOGLIE UBRIACA | Per la Polverini «Il Pd sta riuscendo ad ottenere quello che persino i proverbi negano: la botte piena e la moglie ubriaca, cioè Berlusconi fuori dal Parlamento e Letta Presidente del Consiglio votato pure dal PdL».

LEONE, GIUSTIZIA MALATA | «Una decisione inaudita, quella espressa dalla Giunta delle Elezioni nei confronti del leader del centrodestra italiano. Con la decadenza di Berlusconi, si certifica una giustizia malata. Il modo con cui il Pd ha affrontato la vicenda, è il sintomo di una ostilità preconcetta che ha prevalso sul buon senso, sulla democrazia e sul principio dello Stato di diritto».

BIANCOFIORE, PAGINA BUIA | «L’atteso voto contra personam di una giunta di estrema sinistra politica in favore della decadenza del senatore Berlusconi è una violenta discriminazione del 4 volte Presidente del Consiglio Italiano e la pagina più buia della fragile democrazia italiana»

CARFAGNA, PD HA TOTEM DA IDOLATRARE | «Il Partito democratico, nostro alleato di governo, ha finalmente ottenuto il totem da idolatrare durante il Congresso»

BERGAMINI, VOTO GIUNTA FA PREVALERE ODIO | E con oggi il Pd sarà soddisfatto: i vari Epifani, Franceschini e co., che da mesi ribadiscono ossessivamente la necessità di tenere separate le vicende politiche dal voto in Giunta su Silvio Berlusconi, hanno ottenuto il solo effetto di far prevalere l’odio e la vendetta sugli interessi del Paese e sul voto libero e democratico espresso da milioni di moderati italiani solo pochi mesi fa. Loro continueranno a nascondersi dietro false ragioni, la storia parlerà di un voto contro logica, contro legge e contro Costituzione ai danni del Presidente Berlusconi».

Venerdì 4 ottobre 2013

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