Redazione Online
ROMA – Una piazza San Pietro gremita come non mai si è raccolta intorno al Papa della pace per la veglia di preghiera, e digiuno, in favore di una risoluzione pacifica della crisi in Siria. A margine della piazza, alcuni fedeli musulmani hanno recitato alcuni brani del Corano. Fra loro anche siriani. Per il presidente della comunità araba, Audi, in piazza c’erano almeno 500 musulmani iracheni, siriani, libanesi, egiziani e palestinesi. Fra i politici presenti c’era pure il presidente della Camera Boldrini, i ministri Bonino, Lupi, Mauro, Kyenge e D’Alia e il sindaco della Città di Roma, Ignazio Marino. Il premier Enrico Letta ha aderito all’appello del Papa digiunando a pranzo e pregando in Chiesa, a Cernobbio.
DAL LIBANO A HONG KONG, OVUNQUE È PREGHIERA | La veglia di preghiera convocata da Papa Francesco a piazza San Pietro si è trasformata in un evento globale. Il sostegno e le adesioni sono arrivate, infatti, da tutto il mondo. In Libano, nei campi dei profughi siriani, hanno pregato insieme cristiani e musulmani. Una preghiera congiunta c’è stata anche in Indonesia. Stesso discorso nella città di Hong Kong. Adesioni anche dall’Iraq: lì il patriarca di Babilonia dei caldei ha radunato insieme tutte le chiese locali. In Egitto, che come si sa gli egiziani vivono momenti di tensione a causa delle violenze, c’è stata una veglia comune su iniziativa dei vescovi cattolici. Nella stessa città di Damasco, si è tenuta una celebrazione nella moschea degli Omaggadi, fra religioni diverse.
Domenica 8 settembre 2013
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