di Antonio Rossello, con un’illustrazione di Igor Belansky
Un corretto uso della comunicazione per descrivere e raccontare la pandemia da Covid-19 costituisce uno degli strumenti che possediamo per affrontare la sua diffusione, le sue conseguenze e per poterne limitare gli effetti negativi. Gli errori dei grandi professori.
Di Antonio Rossello, con un’illustrazione di Igor Belansky
La pandemia di Covid-19 ha reso virologi, infettivologi ed epidemiologi le star dei mezzi di informazione, onnipresenti anche con i loro commenti e raccomandazioni.
Esiste addirittura un -borsino- di questi big del Coronavirus, frutto di monitoraggi periodici svolti su numerose fonti d’informazione – fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog - da parte di agenzie specializzate.
L’illustratore Igor Belansky ci propone il ritratto di uno tra i più famosi di essi, il prof. Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova.
In questi mesi abbiamo assistito alla sua parabola contrassegnata da momenti di gloria e colpi di scena.
A differenza sua non capiamo nulla di virus, perciò non ci permettiamo di sindacare i suoi risultati e le sue affermazioni, ma vi sono alcuni passaggi dove si intravedono chiari e scuri che non riteniamo possano essere derubricati a scrupoli formali.
Vediamoli di seguito:
30 giugno 2020
Coronavirus, il «caso Vò Euganeo» su -Nature-, Crisanti: «Ecco cosa ha insegnato al mondo intero»
Lo studio realizzato dall’Università di Padova con l’Imperial College di Londra sulla prestigiosa rivista: «Confinamento e uso massiccio dei tamponi il modello da seguire»
01 settembre 2020
Tamponi. Ecco il piano -Crisanti- al vaglio del Governo: 300 mila tamponi al giorno
Il progetto, di cui si è già parlato nei giorni scorsi sulla stampa, prevede di realizzare 20 laboratori con la capacità di effettuare 10000 tamponi al giorno ciascuno sul modello di quello realizzato dall’università di Padova e 20 laboratori mobili con capacità di effettuare 2000 tamponi al giorno ciascuno per rispondere prontamente a situazioni di emergenza e sostenere la capacità di regioni in difficoltà.
Link: https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=87541
29 ottobre 2020
Crisanti litiga con Zaia e va allo Spallanzani di Roma
In lotta con il governatore del Veneto Zaia, il virologo Andrea Crisanti si sposta dall’Università di Padova a Roma, voluto dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
Link: https://www.ildubbio.news/2020/10/30/crisanti-litiga-con-zaia-e-va-allo-spallanzani-di-roma/
23 novembre 2020
Andrea Crisanti, lettera di fuoco sul vaccino Covid. Così smaschera aziende, governo e colleghi…
Conclusioni.
Solo uno sciocco potrebbe pensare che il virologo Andrea Crisanti sia diventato un No Vax per aver detto che, in assenza di dati consolidati sugli effetti collaterali del vaccino anti-Covid, lui a gennaio non se lo inietterà.
Ma solo un ingenuo non capirebbe che le legittime perplessità di Crisanti verranno sventolate dai No Vax e da una masnada di complottisti come la convalida autorevole dei loro sospetti, con conseguenze destabilizzanti per tutti, perché il vaccino può frenare la pandemia a patto che venga assunto dalla maggioranza dei contagiabili.
C’è però un altro aspetto su cui riflettere. Crisanti, grande promotore dell’utilizzo dei tamponi, è presumibile avere buoni rapporti con le aziende che li producono. A pensar male su finanziamenti alla ricerca e endorsement… si sarebbe mai scagliato contro di esse come ha fatto nei confronti delle case farmaceutiche impegnate nei vaccini?
In ogni caso non solo si confronta ma anche litiga con i politici e i colleghi. Prima donna?
Tirando le somme, forse tutte illazioni le suddette, ma temiamo che quantomeno il professore capisca poco di comunicazione, nonostante ormai ne sia una vedette.
Chi per mesi si presenta in televisione a incarnare la scienza, dovrebbe soppesare più accuratamente gli effetti delle sue dichiarazioni e non farsi bello delle sue imprese. Non è al bar o ad un angolo della strada. E, se anche ci fosse, non sarebbe un avventore o un pedone qualsiasi.
Se, giorno per giorno, il cittadino sta perdendo fiducia in simili soloni, la ragione è evidente.
Mercoledì 2 dicembre 2020
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