di Silvia Tozzi
NEW YORK | Lo sciatore Bode Miller, 35 anni, è l'ennesimo sportivo che si pronuncia contro le legge anti gay russe durante una riunione della squadra olimpica statunitense a Park City: «Credo sia assolutamente vergognoso che ci siano paesi e persone tanto intolleranti e tanto ignoranti». Ha aggiunto che la legge, che proibisce la propaganda gay e le dimostrazioni di affetto in pubblico, mette in una situazione complicata gli sportivi che vi parteciperanno. Questo anche se il Comitato Olimpico Internazionale ha rassicurato tutti dicendo di aver ricevuto garanzie dal governo russo che non ci saranno discriminazioni contro gli sportivi nè contro i tifosi.
LA RICHIESTA DEGLI ATTIVISTI | Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto di boicottare i giochi invernali. Proposta che agli atleti non piace, come ha spiegato il bobbista statunitense Steven Holcomb, vincitore dell'oro nel quattro uomini ai Giochi di Vancouver 2010: «Penso che ai russi piacerebbe essere boicottati. Ci sarebbero più medaglie per loro».
I PRECEDENTI | Durante i Mondiali di atletica disputati quest'estate a Mosca si erano alzate proteste e verificati gesti simbolici per solidarizzare con chi è stato colpito dal provvedimento. Lo statunitense Nick Symmonds aveva dedicato l'argento ai suoi amici gay e alcune atlete svedesi, tra le quali la saltatrice in alto Emma Green Tregaro, avevano gareggiato con le unghie dipinte dei colori dell'arcobaleno, in segno di protesta.
I GIOCHI OLIMPICI INVERNALI | Ma le critiche non si fermano e la prossima occasione di protesta saranno i Giochi Olimpici invernali di Sochi a febbraio 2014. «Politica e sport sono sempre connessi, anche se c'è gente che agisce come se fossero due cose differenti - ha continuato Miller, vincitore di cinque medaglie olimpiche, che disputerà a Sochi i suoi quinti Giochi invernali - Chiedere ad uno sportivo di andare in un posto, gareggiare e rappresentare una filosofia e poi dirgli che non può esprimere le sue opinioni nè dire quello che pensa è ipocrita ed ingiusto».
WAGNER | Anche altri atleti stanno protestando. Ad esempio, la due volte campionessa Usa di pattinaggio artistico su ghiaccio, Ashley Wagner, 22 anni, che ha detto: «Credo che tutti dovremmo avere gli stessi diritti. Ovviamente non sostengo la legge in Russia, ma non spetta a me andare là e dire loro come gestire il paese».
MA ANCHE IN USA | Elana Meyers, medaglia di bronzo olimpica nel bob nel 2010, ha chiarito che anche in Usa ci sono problemi nel garantire pari diritti ai gay. «Un terzo degli stati in questo paese non ha leggi contro la discriminazione delle persone omosessuali e transessuali. Ci sono ancora stati in cui non possono sposarsi».
Mercoledì 2 ottobre 2013
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