di Silvia Tozzi
CIUDAD JUAREZ | Noemí Álvarez Astorga aveva otto anni quando, lo scorso 12 marzo, il suo corpo è stato trovato impiccato nel bagno di un centro di assistenza per minorenni. Quando è stata trovata era ancora in vita ma è stato impossibile salvarla. Il caso è stato archiviato come suicidio.
I GENITORI | I suoi genitori erano immigrati negli Stati Uniti alla ricerca di un futuro migliore e l'avevano lasciata a carico di sua nonna, che avrebbe pagato 4 mila dollari per farla entrare illegalmente negli Stati Uniti via Ciudad Juárez e raggiungere la famiglia. Ma la bambina e il suo accompagnatore sono stati fermati al confine dalla polizia.
L'AFFIDO | la piccola è stata interrogata e affidata temporaneamente a una struttura privata che offre assistenza per minorenni. Dopo quattro giorni, in cui si sarebbe mostrata inconsolabile e terrorizzata, si è uccisa.
LE DOMANDE | La Commissione Nazionale dei Diritti Umani del Messico chiede perché la bambina si è mostrata così terrorizzata nel corso degli interrogatori con i poliziotti, perché le autorità l'hanno affidata a una struttura privata e non pubblica e se sia vero che la nonna l'avesse affidata all'uomo che l'accompagnava, un noto criminale, Domingo Fermas Uves. Il sospetto è che l’operazione nasconda in realtà un traffico illecito di minori.
Mercoledì 19 marzo 2014
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