di Silvia Tozzi
LA DINAMICA | L’uomo, fuori dietro permesso, verso le 6 di questa mattina, ha usato una pistola per minacciare un panettiere a Savona, poi lo ha costretto a salire in auto per farsi accompagnare a Genova. Prima di partire, ha caricato in auto tre borse. Giunti a Genova, Gagliano ha fatto scendere il panettiere in via De Marini e si è allontanato con l’auto. Secondo gli inquirenti l’uomo ha deciso all’ultimo momento di non rientrare in carcere.
MOLTO PERICOLOSO | Gagliano è considerato «molto pericoloso» dalle forze dell’ordine. Ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Il primo delitto risale al 1981 quando uccise a Savona, sfondandole il cranio con una pietra, Paolina Fedi, di 29 anni, prostituta. Venne condannato a otto anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino da dove evase nel 1989, assassinando poco dopo a colpi di pistola un transessuale uruguayano e un travestito e poi ferendo gravemente una prostituta. Azioni condotte assieme al complice Francesco Sedda. La sua firma sugli omicidi era un colpo di pistola alla bocca. La sua carriera criminale è poi segnata da evasioni da ospedali psichiatrici, rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni, estorsioni. Era stato giudicato totalmente infermo di mente.
IN CURA | Ieri pomeriggio si era recato al dipartimento di salute mentale di Genova dove era seguito, in quanto dichiarato seminfermo di mente. Dopo è andato a trovare la madre a Savona. All’inizio della detenzione il serial killer aveva dato seri problemi: cercava sempre la rissa, era violento e conflittuale con gli altri detenuti e le guardie penitenziarie. Negli ultimi tre anni, invece, si era calmato e aveva tenuto una condotta regolare.
I DATI | L’auto su cui è fuggito è una Fiat Panda di colore chiaro. Posti di blocco sono stati istituiti a Genova e nelle principali arterie che conducono fuori dal capoluogo ligure. Nelle ricerche sono coinvolte tutte le forze dell’ordine.
LA FERITA |Gagliano, detenuto nel carcere Marassi, lo scorso anno si era ferito a un braccio per protestare contro la decisione di negargli il permesso di tornare a casa per le feste natalizie. Era stato poi trasportato all’ospedale San Martino e dopo le cure del caso è ritornato in cella.
Mercoledì 18 dicembre 2013
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