di Silvia Tozzi
KIEV | Sono in corso scontri nel centro di Kiev tra la polizia e i manifestanti che protestano contro la decisione del governo ucraino di sospendere la firma di un accordo di associazione con l’Ue. Centinaia di dimostranti hanno tentato di bloccare la sede del governo e sono stati allontanati dalla polizia con manganelli e gas lacrimogeni.
NO ALL'INTESA | L'accordo, di carattere politico e commerciale, è atteso da mesi. Il governo ha deciso di non dare seguito all’intesa per ripristinare le relazioni con la Russia. La scelta è stata considerata una vittoria del Cremlino, che ha minacciato sanzioni per far tornare l’Ucraina nella propria orbita. Per l’Ucraina, la Russia è il primo partner commerciale e il principale fornitore di gas metano. Funzionari di Stati Uniti e Ue hanno accolto con disappunto la scelta di Kiev e il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha annullato la visita nella capitale ucraina prevista per il 29 novembre.
LA RICHIESTA DEI MANIFESTANTI | I manifestanti chiedono al presidente Viktor Yanukovich di cambiare idea e firmare un accordo al vertice di Vilnius, in Lettonia, previsto per la prossima settimana.
TYMOSHENKO | Yulia Tymoshenko, ha dichiarato, in una missiva letta dalla figlia Eugenia: «Dovremmo andare verso l’Europa o verso la Russia? Si tratta di una scelta tra il passato e il futuro. Dobbiamo seguire la nostra tabella di marcia per ottenere una vita normale».
L'ACCORDO | Il commissario Ue per l’Allargamento, Stefan Fule, che ha lavorato all’accordo per anni, ha dichiarato via Twitter che l’intesa è ancora sul tavolo: «Il nostro impegno per la modernizzazione dell’Ucraina rimane fermo, la porta resta aperta, i benefici per i vicini sono troppi, nonostante la retorica».
Lunedì 25 novembre 2013
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