di Francesca Camponero
John Turturro, alla sua prima prova nel teatro musicale firma la regia di Rigoletto al Teatro Regio di Torino che debutterà Mercoledì 6 febbraio alle ore 20. Lo spettacolo, realizzato in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo (dove ha debuttato lo scorso ottobre), la Shaanxi Opera House e l’Opéra Royal de Wallonie-Liège, vede Turturro, italiano d’origine e di cuore, da sempre appassionato ascoltatore dei melodrammi verdiani, in una nuova veste.
L'attore newyorkese si accosta al testo quasi in punta di piedi, con la manifesta intenzione di non caricare il dramma, già denso di significato, di elementi “estranei” e consapevole della differenza di un taglio registico teatrale diverso da quello cinematografico. «Il punto di partenza – spiega Turturro – è stato ridurre tutto al minimo, evitare qualsiasi eccesso: questo per dare la possibilità ai cantanti e alla musica di emergere in pieno»: una regia, quindi, al servizio della storia e della musica.
I personaggi si muovono sulla scena incernierati nel ruolo che il dramma e il tema della maledizione dall’inizio riserva loro, senza possibilità di emergere dalla loro cecità caratteriale, la totale amoralità dei detentori del potere e la disperazione degli oppressi; unica eccezione l’integrità di Gilda, preda della carnalità del Duca ma anche involontaria vittima di Rigoletto e del suo amore possessivo, che per mantenere l’integrità decide, deliberatamente, di immolarsi e annullarsi nel crudele gioco di forza tra tirannia e una giustizia privata priva di misericordia.
Le tinte cupe della vicenda sono proiettate nel tempo in un decadente e grottesco XVIII secolo, disegnato da ambienti asfittici e chiusi nelle linee prospettiche delle scene di Francesco Frigeri; i costumi di Marco Piemontese e le luci di Alessandro Carletti disegnano un percorso di colori che va dai toni lividi di un mondo fastoso, ma monocromatico nella sua mancanza di moralità, al rosso della passione e della tragedia. Le coreografie sono di Giuseppe Bonanno, Cecilia Ligorio è regista collaboratore, le luci sono riprese da Ludovico Gobbi.
A dirigere sarà il maestro Renato Palumbo, mentre Rigoletto sarà il baritono Carlos Álvarez, che nella sua fortunata carriera ha spesso calcato la scena del Regio in titoli di grande successo come don Giovanni, La traviata, Falstaff e Tosca, e che annovera il celebre giullare gobbo tra i suoi ruoli più apprezzati. Nei panni di Gilda il soprano spagnolo Ruth Iniesta, che si sta rivelando una voce lirica giovane ma dalla maturità crescente. Il personaggio del Duca di Mantova trova piena espressione in una voce spavalda e dal timbro limpido come quella di Stefan Pop, trentaduenne tenore rumeno vincitore di numerosi premi musicali, tra cui il primo premio e il premio del pubblico nel concorso Operalia e la sesta edizione dell’International Music Competition di Seoul, entrambi nel 2010. Completano il cast: Gianluca Buratto (Sparafucile), Carmen Topciu (Maddalena), Carlotta Vichi (Giovanna), Alessio Verna (Monterone), Paolo Maria Orecchia (Marullo), Luca Casalin (Matteo Borsa), Federico Benetti (conte di Ceprano), Claudia De Pian/Ivana Cravero (contessa), Riccardo Mattiotto/Giuseppe Capoferri (usciere) e Ashley Milanese (il paggio). Nel corso delle 10 recite nei ruoli dei protagonisti si alterneranno Amartuvshin Enkhbat (Rigoletto), Gilda Fiume (Gilda), Iván Ayón Rivas (il Duca) e Romano Dal Zovo (Sparafucile).
La diretta su Rai Radio 3 di Rigoletto, curata da Susanna Franchi, sarà trasmessa mercoledì 6 febbraio alle ore 20. Daniele Spini, per le Conferenze del Regio, mercoledì 30 gennaio alle 17.30 al Piccolo Regio, curerà l’incontro a ingresso libero dal titolo Non dire Duca se non l’hai nel sacco!
Mercoledì 30 gennaio 2019
© Riproduzione riservata
932 visualizzazioni