Redazione Online
TRIPOLI, ARRESTATO IL PRIMO MINISTRO ZEIDAN | Il primo ministro libico Ali Zeidan è stato rapito all'alba di oggi da un gruppo armato e portato in un luogo sconosciuto. Il commando ha fatto irruzione nel suo albergo nel centro di Tripoli, il Corinthia Hotel, dove di solito pernotta e lo hanno costretto a seguirlo. Sembra che non siano stati sparati colpi d'arma da fuoco né ci sono stati scontri durante l'azione. Sessantatre anni, un passato a Ginevra come avvocato impegnato nella difesa dei diritti umani, liberale, Zeidan guida il governo libico dal novembre 2012.
CHI C’È DIETRO AL RAPIMENTO |CIn una nota pubblicata sul suo sito internet, il Governo ha affermato che: «Un gruppo di uomini ritenuti ex ribelli, hanno portato Ali Zeidan, in una destinazione sconosciuta e per motivi di sicurezza nazionale e corruzione». Sono stati subito sospettati dietro al rapimento due gruppi la «Camera dei rivoluzionari di Libia» e la «Brigata di lotta contro il crimine», che dipendono dal ministero della Difesa e dell'Interno.
L’AZIONE DOPO IL RAID STATUNITENSE | E poco dopo è arrivata la conferma ufficiale perché il gruppo di ex ribelli libici «Camera dei rivoluzionari di Libia» ha rivendicato l'arresto (e non il rapimento) del premier spiegando che l'azione fa seguito alla decisione del governo di aver consentito il raid statunitense che alcuni giorni fa, a Tripoli, ha portato all'arresto di un presunto capo di al Qaeda, Abu Anas al-Libi.
MONITORAGGIO USA | Il Congresso nazionale generale, il parlamento libico, si sta già occupando della vicenda e stamattina dovrebbe tenersi una riunione straordinaria dell’esecutivo presieduta dal vice-primo ministro. Il dipartimento di Stato Usa, intanto, sta verificando i rapporti sull'episodio ed è «in stretto contatto con alti ufficiali Usa e libici sul terreno»
DIFESA, INCONTRO MINISTRO MAURO-VERTICI | Presso lo Stato Maggiore della Difesa stamane riunione tra il ministro della Difesa, Mario Mauro, e i vertici militari per «monitorare la situazione libica in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Affari esteri», dopo il rapimento del premier Ali Zeida.
LA NATO PRONTA A INTERVENIRE | L'immediato rilascio del premier libico è stato chiesto oggi dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, il quale ha comunque precisato di essere ancora in attesa della conferma del rapimento. «La stabilità e il pieno rispetto della legge in Libia è importantissimo» ha aggiunto Rasmussen. La Nato è pronta ad intervenire per rafforzare le condizioni di sicurezza in Libia «ma sta al Paese chiederlo».
Giovedì 10 ottobre 2013
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