di Gianluca Valpondi
“Una terra deserta, / arida, desolata. / Ma c’è una Novità: aspetto un Bambino… // Ci sarà dato un Figlio / sarà una Vita Nuova / metteremo la mano / nel covo del serpente. // Oggi dico: solo quello che credo / sarà Luce per me / una carezza agli occhi / nessuno lo saprà...
Una Pagina Bianca / su cui scrivere il Nome; / un Silenzio Profondo / gravido di Parola; / un Cuore che conserva / il Dono Incomprensibile; / un Ventre mai sfiorato / dall’odore del Male. / Tu, Cielo senza nubi / che promette un bel Sole; / Tu, la Luce Sicura / senza ombra di Dubbio, / Il Sincero Avvenire / di un Pensiero Infinito; / già stato preparato / al Presente d’Amore. / Mio Morbido Giaciglio / candida Culla a Dio; / accogli questo nulla / incapace del Tutto…
Tento partenze, amando / l’Attesa del Ritorno. / Stendo la Via Diritta / aspettando il Tornante… / Facciamo uscire il Mistero dalla Credenza. / Diamo la Vita, all’Insaputo.
Come ti attendo, Bimbo! / nel mio Grembo, Rimbombi / di Gioia, mi riempio / nel nostro Compimento… / come Ti voglio, Figlio! / Nel Tuo Essere, Germoglio / La Sola, mia Poesia / Il Tuo Natale, Sia…
Tiriamo fuori ora / dalla Pancia il Mistero; / diamo la Vita, infine / all’Infinito, in noi… // Io Sono, Alito d’Asino nella penombra limpida; / sonno, odore di pecora / panni sporchi, un piedino… // Natale è Qualcos’Altro / che non riesco a comprendere; / l’Accadere tranquillo / d’una Parola, Sana… // sarà, tra noi, il Donato / e si Attenda nel Cuore / il Consumarsi Lieto / sia, Natale, l’Amore!”
(stralci di poeta anonimo, amico della “solitudin sonora”)
“Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima” (Mt 2,10).
Guarda in alto, segui la stella; guarda Maria, Madre del Cammino, Stella sul nostro cammino, “via breve” a Gesù, Freccia Luminosa che ci indica Gesù, ci porta a Lui. Quando un bimbo viene alla luce si festeggia la madre, ci si congratula con lei, ci si felicita con lei. Prepariamoci a festeggiare la Mamma del Nostro Redentore con dolce candore scaldiamo il cuore, arriva il momento del parto verginale, tutto gioia senza dolore, da Eva non hai ereditato, Maria, il “con dolore partorirai” perché, Tutta Luce, desti alla luce la Luce del mondo.
Caro Christi caro Maria, la carne di Cristo è la carne di Maria. Quale gioia, Maria, quando sapesti che da te Dio avrebbe tratto un corpo per entrare nella storia! Sprigionasti nel Magnificat il tuo estro poetico misticamente ispirato. Lo Spirito Santo, principale autore e ispiratore delle Sacre Scritture, ha scritto in te la Parola più grande più bella, “e il Verbo si fece carne”!
E il Verbo continua a farsi carne nella continuazione dell’Incarnazione che è l’Eucarestia, Corpo Sangue Anima Divinità di Gesù, e sempre per te, Maria, tramite te Gesù si fa pane spezzato per noi, sempre tu ci dai Gesù, il tuo Gesù! In ogni santa Messa ce lo dai di nuovo e ad ogni istante e per sempre non sei altro che Colei-che-ci-dà-Gesù, sei Porta del Cielo, sei Tabernacolo di Dio, sei la Tutta-orientata-a-Gesù, sei l’Innamorata di Gesù, sei la Piena di Dio, Maria, innamorarsi di te vuol dire perdersi nell’amore di Dio, seguire te, Maria, vuol dire vivere la via del Paradiso, amare te, Maria, vuol dire amare l’amore, perché l’Amore incarnato da te ha preso la carne. E la carne dell’amore più non muore. Caro salutis est cardo, la carne è il cardine della salvezza.
L’Amore si è fatto carne, l’Infinito si è fatto finito, il Dio invisibile si è fatto visibile, possiamo toccarLo, possiamo mangiarLo, possiamo lasciare che Lui divinizzandoci ci assimili a Sé lasciandoSi mangiare da noi che così diventiamo Lui per partecipazione. Oh, sublimissimo incommensurabile mistero dell’Incarnazione et Verbum caro factum est “e il Verbo si fece carne” et habitavit in nobis “e venne ad abitare in mezzo a noi”. E il Verbo si fece pane, e il pane si fece carne, il vino sangue. Chi non mangia quel pane e non beve quel sangue non ha la vita eterna. Chi indegnamente ne mangia e beve ha firmato la sua condanna. Ma chi ne è degno? Chi se ne ritiene indegno, ma confida nella Divina Misericordia.
E mentre veniva ucciso videro il suo volto come quello di un angelo. Vedevi, Stefano, la vera Bellezza, imploravi il perdono per i tuoi uccisori, morivi gioioso fra atroci dolori. Primo tra i cristiani a seguire, fino al sangue, le orme del Maestro, ottieni da Dio, a noi inermi, la forza del martirio! Sangue di Cristo, Sangue dei martiri, ricoprici/di gloria immortale, proteggici/dalle insidie del male!
Santi martiri bambini e santi magi dall’Oriente, siete testimoni veraci della Gloria di quel Dolce Bimbo che è il Re dei re della terra e il Signore dei signori, per mezzo del quale tutto è stato creato, nel quale tutto sussiste e nel quale tutto sarà ricapitolato; ma che, soprattutto, è un gran rubacuori…sarà per questo che lor signori i potenti lo temono? (cfr P. Livio Fanzaga, “Lettera a Gesù Bambino”, 2016).
Martedì 25 dicembre 2018
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