Stefano Fassina è l'anti - Renzi. Oggi l'intervista reprimenda contro il sindaco

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il segretario deve imparare «ad avere rispetto per tutti i componenti del partito

Stefano Fassina è l'anti - Renzi
Oggi l'intervista reprimenda contro il sindaco

«Il segretario di una partito dovrebbe mettere a disposizione anche le sue donne e i suoi uomini per il funzionamento del governo»: Renzi è insomma contro Letta

di Silvia Tozzi

Stefano Fassina
Stefano Fassina

ROMA | Non torna indietro Stefano Fassina, e lascia il dicastero dell’Economia. In un'intervista al corriere della Sera, fassina ha spiegato le sue ragioni, a partire dalla causa scatenante, la battuta di Matteo Renzi («Fassina chi?»): «La battuta è soltanto la forma». E ha rilanciato: «Renzi è un uomo brillante e parla con le battute. Io sono un grigio burocrate e parlo con i documenti. Il punto però sono i contenuti di quello che viene detto. E Renzi con quella battuta ha mandato un messaggio chiarissimo, ponendo una questione irricevibile di dignità personale e politica».

FARE CHIAREZZA | Fassina spiega che il suo obiettivo era sciogliere le ambiguità della posizione della segreteria del Pd rispetto al governo. Insomma, per fassina, come per molti altri, Renzi non è chiaro nei confronti di Enrico Letta e del governo. «Matteo Renzi non solo ha il diritto, ma ha il dovere di incidere sulla posizione del governo. Però un conto è lavorare in positivo, per imprimere una svolta. Un altro sono le caricature distruttive da campagna pre elettorale, con il Pd di Renzi che rischia di comportarsi come il Pdl di Berlusconi negli ultimi mesi del governo Monti». Insomma, in questi mesi «c’era chi si prendeva tutta la responsabilità di stare al governo e dall’altra chi invece faceva campagna elettorale sulle pelle del governo».

RAPPORTI COL GOVERNO | Fassina chiede coerenza: «Il segretario di una partito dovrebbe mettere a disposizione anche le sue donne e i suoi uomini per il funzionamento del governo. Altrimenti c’è il rischio di dettare un’agenda al governo sempre più ambiziosa e poi scaricare soltanto sul governo il fallimento di quegli obiettivi eventualmente mancati». L'ex viceministro fa tana a Renzi, insomma. Il suo consenso cresce mentre quello verso il governo cala. E a Renzi la cosa fa gioca. 

RISPETTO | Fassina dice anche che il segretario deve imparare «ad avere rispetto per tutti i componenti del partito, soprattutto per chi ha idee diverse dalle sue. Ma spero che possano essere utili a tutti a ricordare che il rispetto reciproco è il pre requisito fondamentale per stare insieme». Fassina insomma è a capo degli anti renziani, ormai è chiaro.

Lunedì 6 gennaio 2014

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