Redazione Online
DIRITTI UMANI, IL RAPPORTO DELLA COMMISSIONE | È ormai sembra sempre più probabile che, oltre ad una violenza inaudita contro i civili, nella guerra in Siria, siano stati impiegati anche agenti chimici. E fatto ancora più grave sembra sempre più certo che a commettere simili efferatezze siano state entrambe le forze in campo: ribelli e esercito del regime. Lo sostiene la Commissione di inchiesta, diretta da quattro giuristi internazionali, incaricata dal Consiglio dei Diritti umani dell'Onu di rivelare «crimini contro l'umanità» commessi dalle forze governative e «crimini di guerra» commessi dalle forze dell'opposizione armata
VIOLAZIONI GRAVISSIME E IMPUNITÀ | Nel testo, presentato oggi a Ginevra e consegnato al Consiglio dei diritti dall'Uomo delle Nazioni Unite, si legge, sulla base dei dati raccolti tra il 15 maggio e il 15 luglio: «Le forze del governo siriano hanno massacrato civili, bombardato ospedali e commesso altri crimini di guerra negli attacchi per riconquistare il territorio negli ultimi mesi, ma anche le forze di opposizione, tra cui i combattenti islamici stranieri, hanno commesso crimini di guerra, inclusi esecuzioni e rapimenti». «I responsabili di questi crimini e violazioni, da entrambe le parti, - spiega la Commissione guidata dal brasiliano Paulo Pinheiro - agiscono in sfida della legge internazionale. Non temono l'obbligo di rispondere a qualcuno. Rimandarli alla giustizia è imperativo»,
USO ARMI CHIMICHE | La Commissione menziona, senza poterle confermare «le accuse sul ricorso alle armi chimiche, principalmente da parte delle forze governative». «Sulla base degli elementi di prova attualmente disponibili - ammette - , non è stato possibile giungere a una conclusione per quanto riguarda gli agenti chimici utilizzati, il loro sistema di lancio o gli autori di queste azioni».
Mercoledì 11 settembre 2013
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